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Baby gang in azione a Bergamo, ma ex pugile Cometti stende i ladri

Una banda di ragazzini ha derubato il negozio di articoli sportivi di Enio Cometti, che li ha inseguiti fino alla stazione ferroviaria.

Redazione ITASportPress

Otto maggiorenni hanno cercato di rubare all'interno del negozio di articoli sportivi Cometti Sport di via Piave a Romano di Lombardia. Un volta entrati nello store alcuni dei malviventi avrebbero distratto il titolare mentre gli altri avrebbero arraffato quanta più merce gli era possibile. Il negozio è gestito Enio Cometti, classe 1951, tre volte campione italiano di boxe dei pesi mediomassimi dal 1978 al 1980 e vicecampione europeo nel 1980.

Come riporta "L'Eco di Bergamo", Cometti si è "fatto giustizia da solo", tirando due sinistri diretti al volto e uno al corpo, che ha messo k.o. uno dei componenti della banda.

Solo allora gli altri sette amici hanno capito che sfidare quell’uomo era impresa improbabile, almeno individualmente. Unica soluzione, unire le forze e insieme aggredire l’ex pugile, così come hanno fatto, ma è andata male.

Enio Cometti ha affrontato i componenti del gruppo e mettendoli all’angolo. Sembrava finita, ma uno degli otto si è ripresentato con altri tre giovani. "Stavo sistemando alcune cose in magazzino – prosegue Cometti –, quando sono rientrato in negozio ho capito che la situazione si stava ripetendo, così ho fatto uscire i quattro ragazzi".

Uno di loro - riporta ancora il quotidiano - si era però impossessato di una scatola di scarpe sportive di marca. Cometti viene avvisato da un passante e si dirige verso la stazione, dove il gruppetto di ragazzi era stato segnalato nel frattempo. Arrivato ai binari che portano a Milano, riconosce il gruppo.

"Uno del gruppo mi ha detto di farmi avanti se avevo coraggio. Ho attraversato i binari e l’ho affrontato, poi è finita come è finita". Enio Cometti non ha denunciato il fatto ai carabinieri e nei suoi confronti non è stata sporta querela. "Arrivare a questo punto è assurdo – ammette Cometti – , ma la situazione mi ha indotto ad agire una prima volta e a difendermi la seconda. Un brutto episodio, sul quale meditare".