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Napoli, agguato ultrà ai tifosi campani della Juventus

Blitz in stile militare a un autobus con a bordo 24 supporter bianconeri. Gli aggressori erano diretti ad Empoli

Redazione ITASportPress

Violenza e paura, ma fortunatamente nessun ferito. Stando a quanto riporta Il Mattino, ieri un autobus era partito all'alba da Alife, provincia di Caserta, con a bordo ventiquattro tifosi della Juventus residenti in Campania che si recavano a Genova, in Liguria, per assistere al match contro la Sampdoria.

I FATTI - Dopo una sosta nei pressi di Arezzo, in Toscana, due automobili hanno affiancato il pullman e dall’interno i passeggeri hanno iniziato a lanciare delle pietre in direzione dei finestrini del mezzo preso a noleggio dai supporter bianconeri. L'autista, tra la paura generale, ha provato ad accelerare per seminare le due vetture, che nel frattempo cercavano anche di speronarlo. Di fronte, tuttavia, c’era addirittura un van della Mercedes fermo di traverso sulla carreggiata autostradale: si è trattato di un vero e proprio blitz di tipo militare. A questo punto, il conducente è stato costretto a stopparsi. Insieme a lui si fermano anche le auto che lo inseguono e dall’interno scende un gruppo di teppisti, che aiutati anche da coloro che scendono dal van cominciano insieme a prendere a sprangate l’autobus coi tifosi juventini, i quali restano terrorizzati a bordo. L’autista, però, riesce a mantenere lucidità e sangue freddo, esegue alcune manovre rapide e riesce a liberarsi dalla trappola, prima di scappare via. Nel frattempo, alcuni passeggeri del bus sono riusciti a segnare il numero di targa del van e quello di un’altra auto degli aggressori, una Fiat 500 L di colore bianco. Immediatamente chiamano soccorsi e pochi minuti dopo, nei pressi dell’uscita Firenze Certosa, sono raggiunti dalla polizia stradale del comparto Toscana.

FORZE DELL'ORDINE - Gli agenti, diretti dal primo dirigente Paolo Pomponio, scortano il pullman di tifosi bianconeri fino alla stazione di servizio più vicina e qui raccolgono le informazioni delle sfortunate vittime del raid teppistico. Fra loro, fortunatamente non c’è nessun ferito, ma solo paura negli occhi di tutti per le scene vissute pochi minuti prima. Un attacco che ha come motivazione quello dell'odio calcistico, ecco la spiegazione dei fan bianconeri: "Chi ci ha aggredito – raccontano alle forze dell'ordine – aveva il nostro stesso accento". Insomma, napoletani che attaccano napoletani, divisi però, evidentemente, dalla fede calcistica. Così il dirigente Pomponio, d’accordo con il questore di Firenze, decide di far controllare la rete autostradale in direzione di Empoli, dove dopo poche ore avrebbe giocato il Napoli. L’intuizione è quella giusta, perché poche centinaia di metri prima del casello di Empoli una pattuglia della stradale intercetta un van con la targa corrispondente a quella della segnalazione. A bordo ci sono nove persone, tutte residenti nel territorio napoletano e dirette alla partita Empoli-Napoli. Nel cofano del mezzo ci sono le stesse spranghe indicate dai tifosi juventini aggrediti dai teppisti. La polizia identifica il materiale come "corpi contundenti" e lo sequestra, mentre i passeggeri del van sono tutti segnalati e i loro nominativi trasferiti alla Digos di Firenze che nel frattempo ha preso in carico il caso. Sarà la Digos stessa che deciderà, probabilmente già questa mattina, come procedere nei confronti dei nove che al momento sono solo indagati a piede libero.

IL VIAGGIO CONTINUA - I tifosi campani della Juventus, seppure col mezzo danneggiato, hanno deciso di proseguire il viaggio verso nord, riuscendo a raggiungere lo stadio Ferraris durante il secondo tempo dell’incontro e fare ugualmente il tifo per i bianconeri, vittoriosi di misura contro i blucerchiati, dopo l’episodio di violenza avvenuto a due settimane dalla super sfida del San Paolo tra le squadre di Maurizio Sarri e Massimiliano Allegri.

RETTIFICA - Intanto, in merito alla vicenda, lo Juventus Club di Alife, attraverso Facebook, ha voluto rettificare, cercando di fare chiarezza: "In merito alle notizie apparse su alcune testate giornalistiche, lo 'Juventus Club Alife', si dissocia dalle stesse e dichiara la totale estraneità ai fatti. Sarebbe auspicabile che i giornalisti verificassero bene le fonti prima di scrivere un articolo e citare qualcuno piuttosto che altri. Esprimiamo la nostra solidarietà a tutti i ragazzi coinvolti".