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Ciclismo, muore a 37 anni Michele Scarponi: tragico incidente stradale

Il campione dell'Astana, vincitore del Giro d'Italia 2011, è stato investito questa mattina a Filottrano in sella alla sua bicicletta

Redazione ITASportPress

Si è spento questa mattina Michele Scarponi. Il nativo di Jesi, che avrebbe compiuto 38 anni il 25 settembre, è morto in seguito ad un incidente stradale mentre era in sella alla sua bicicletta tra le strade di Filottrano, provincia di Ancona. Stando alle prime ricostruzioni, l'Aquila di Filottrano, così come era soprannominato Scarponi, percorreva via dell'Industria quando a un incrocio è stato investito da un furgone, il cui autista pare non abbia proprio visto il ciclista dell'Astana, che gli avrebbe tagliato la strada.

Scarponi, professionista dal 2002, era noto a tutti per le grandi doti di scalatore e per aver vinto il Giro d'Italia 2011 dopo la squalifica di Alberto Contador; infine, era stato appena promosso capitano della squadra kazaka per il prossimo Giro d'Italia dopo il forfait di Fabio Aru.

L'ultimo successo risale a pochissimi giorni fa. Lunedì scorso l'atleta dell'Astana aveva vinto la prima tappa del Tour of the Alps, la gara ciclistica transfrontaliera nata quest'anno dal Giro del Trentino, disputata in Austria da Kufstein ad Innsbruck. Sullo strappo finale di Hungerburg, a 848 metri di quota, Scarponi aveva regolato in volata un gruppetto formato da Thomas, Pinot, Formolo e Pozzovivo. Proprio ieri Scarponi aveva concluso il Tour of the Alps in quarta posizione.

Il Presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco, appresa la sconvolgente notizia, nell'esprimere il profondo cordoglio anche a nome del movimento ciclistico italiano, invita ad osservare minuto di raccoglimento in tutte le gare ciclistiche.

"Una tragedia, un destino scritto male" ha detto il presidente in lacrime. "E' successo mentre era in bici ad un incrocio a Filottrano, un camion lo ha travolto. Era tornato ieri sera e già stamattina era in bici, questo dimostra l'altissimo attaccamento al lavoro di questo ragazzo" ha spiegato. "E' stato un professionista esemplare, un uomo squadra in tutti i sensi. Purtroppo il destino non gli ha fatto vivere la gioia di poter partecipare all'imminente Giro con i ranghi di capitano dell'Astana dopo che Aru ha dovuto dare forfait. E' stato un ragazzo sempre devoto alla squadra, che ha compiuto imprese straordinarie, sempre disponibile a fare al meglio il proprio incarico" ha aggiunto Di Rocco che adesso "spinge" per l'approvazione di un disegno di legge in materia di sicurezza stradale per i ciclisti che proprio in questi giorni era in discussione. "Si sta lavorando per fare delle regole, purtroppo le tragedie confermano che c'è molto da lavorare".