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Filippo Magnini indagato dalla Procura antidoping per uso di sostanze proibite

La procura Nado contesta a Magnini la violazione degli art.2.2 (uso o tentato uso di sostanze dopanti) e 2.9 (favoreggiamento) del codice Wada

Redazione ITASportPress

Filippo Magnini e il collega Michele Santucci sono indagati dalla Procura antidoping di Nado Italia sulla base degli atti dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Pesaro nei confronti del medico nutrizionista Guido Porcellini.

Il medico marchigiano, nei mesi scorsi è finito nella tempesta giudiziaria per un presunto concorso in spaccio di sostanze stupefacenti (che in primo grado si è già concluso con la condanna a tre anni e otto mesi), in particolare dell’ormone della crescita rinvenuto durante una perquisizione e della pralmorelina, una formulazione peptidica del Gh, sempre l’ormone della crescita.

Come dietista sportivo oltre che con Magnini ha lavorato anche con Federica Pellegrini, con il tennista Fabio Fognini e con lo sciatore Giuliano Razzoli.

La procura Nado - a quanto si apprende - contesta a Magnini (doppia medaglia d'oro ai Mondiali di Montreal e Melbourne nei 100 stile libero) la violazione degli art.2.2 (uso o tentato uso di sostanze dopanti) e 2.9 (favoreggiamento) del codice Wada, a Santucci il solo favoreggiamento.

I due nuotatori azzurri saranno ascoltati dalla Procura Nado nei prossimi giorni.

Secondo quanto si apprende si tratta di un atto dovuto dalla procura della Nado Italia dopo che i nomi dei due nuotatori erano finiti nell'inchiesta sul nutrizionista.