gazzanet

Petrescu: “Spalletti è il miglior allenatore della A, Zeman mi ha spaccato la schiena”

A Gianluca Di Marzio.com parla l'allenatore del Cluj con un passato in Italia, al Foggia.

Redazione ITASportPress

Lunga intervista a Gianluca Di Marzio.com per l'ex giocatore del Foggia, ora allenatore del Cluj, Dan Petrescu. Diversi gli argomenti trattati nel corso del colloquio con il portale.

SPALLETTI - “Quando allenavo in Russia dissi a Spalletti che prima di affrontarci di nuovo lui sarebbe stato matematicamente campione. Lui mi promise un regalo e quando la mia previsione si avverò si presentò nel nostro spogliatoio con una borsa che conteneva… un Rolex. All’inizio dell’esperienza in Russia con il Kuban' eravamo in seconda divisione e dovevamo affrontare una trasferta a San Pietroburgo, quindi chiesi ad un amico di procurarmi il numero di Luciano perché volevo conoscere il mondo Zenit. Lui mi accolse alla grande una volta lì e per questo lo rispetto molto, iniziammo a stringere questa amicizia partendo dalla mia promessa di affrontarci una volta raggiunta la promozione e da allora siamo sempre stati in contatto. Apprezzo tantissimo la qualità che riuscì a portare allo Zenit. Guardo le partite dell’Inter da tifoso solo per lui, personalmente lo considero il miglior allenatore in Serie A”.

ZEMAN -  "L’arrivo nella nostra Serie A nel Foggia degli anni ’90 nasconde un aneddoto particolare: “Ricordo che ero in aeroporto con l’idea di andare ad Istanbul per firmare col Fenerbache, quando il mio procuratore quasi mi costrinse a cambiare tutti i piani per andare in Italia a conoscere Pasquale Casillo e Zdenek Zeman. Annullai il volo per la Turchia, ma restai a Bucarest per decidere fino a quando fu lo stesso allenatore a raggiungermi e spiegarmi la sua idea di calcio votata all’attacco ed ovviamente non ebbi più dubbi sul se accettare”.

LAVORO DI ZEMAN -  “Il lavoro a cui ci sottoponeva era davvero duro, fortunatamente ho avuto modo di provare quest’esperienza ad inizio carriera, così che tutto quello che è venuto dopo sembrasse molto più semplice. Anche se gli allenamenti sugli spalti mi hanno rovinato la schiena (ride, ndr)”.

VIALLI -  “Quando Gianluca arrivò al Chelsea da calciatore siamo diventati molto amici, si era creato un gruppo molto solido insieme anche a Zola e Di Matteo. Era un professionista straordinario, difficilmente mi è capitato di incontrare una persona altrettanto dedita al lavoro, lo apprezzavo davvero tanto. Ci fu una differenza sostanziale nel rapporto con lui e ad esempio quello con Gullit. Ruud mi offrì un nuovo contratto appena cambiato ruolo, mentre Vialli mise immediatamente in chiaro che da quel momento il nostro rapporto sarebbe stato differente, lasciando da parte la nostra amicizia. Non penso ce ne fosse bisogno, avremmo tutti rispettato la sua figura da professionisti quali eravamo, e da quel momento il clima non è stato dei migliori”.