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Russia 2018, “problema” Ramadan per l’Egitto

I giocatori della nazionale africana allenata da Hector Cuper digiuneranno il mese prima della fase finale

Redazione ITASportPress

Problema Ramadan per le nazionali islamiche in vista del Mondiale in Russia. L'Egitto, in modo dichiarato, ma anche gli altri paesi che parteciperanno alla massima manifestazione per nazionali, hanno un enigma da sciogliere: affinare la preparazione nel mese precedente alla fase finale in Russia rispettando il precetti del digiuno rituale imposto dal Ramadan.

La questione l'ha sollevata l'allenatore dell'Egitto, Hector Cuper, ma riguardano anche le nazionali di Arabia Saudita e Iran. Islamici sono pure Marocco, Tunisia e Nigeria e anche il Senegal.

ALLENAMENTI PROBLEMATICI - "Come posso allenarli a mezzanotte dopo l'Iftar?", si è chiesto Cuper parlando in una trasmissione televisiva riferendosi alla rottura del digiuno che avviene al calar del sole.

"E come posso allenarli di giorno senz'acqua e quando non hanno avuto nulla da mangiare?", ha insistito l'argentino riferendosi al mese di digiuno che quest'anno terminerà attorno al 15 giugno.

Sui media ci si interroga se le autorità calcistiche chiederanno una "fatwa", un editto religioso, che esenti la squadra dal rispettare il digiuno del mese del Ramadan.

MONDIALE - L'Egitto di Cuper è nel gruppo A, lo stesso dei padroni di casa della Russia. A completare il girone ci sono Uruguay e Arabia Saudita. Prima della manifestazione iridata, gli egiziani affronteranno il 23 marzo il Portogallo e il 27 la Grecia: entrambe le gare si giocheranno in Svizzera. Inoltre l'Egitto giocherà altre tre gare in avvicinamento al Mondiale: contro Olanda, Serbia e Cile. Gli egiziani, vincitori di 7 Coppe d'Africa (l'ultima nel 2010), tornano nella Coppa del Mondo dopo 28 anni di assenza: l'ultima partecipazione risale a Italia 1990.