Massimo Carrera, tecnico dello Spartak, ai microfoni di Esquire ha commentato questa sua prima stagione in Russia, stagione da incorniciare per l'ex Juventus, capace di riportare i biancorossi alla vittoria del titolo nazionale dopo oltre 15 lunghi anni.
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Spartak, Carrera: “Qui mi sono adattato bene, ma tutte le volte che posso prendo un aereo per la mia Bergamo”
"Mia moglie e le mie figlie mi mancano tanto, ma oggi grazie alla tecnologia è possibile vedersi in tempo reale e questo accorcia un po' le distanze"
"Mi sono adattato subito in Russia. Inizialmente era difficile non sapendo la lingua, ma grazie ad Artem (il traduttore personale di Carrera, ndr) è tutto più semplice, adesso riesco a far arrivare le mie emozioni alla squadra. Ho deciso di lavorare con uno staff tecnico composto da russi, conoscono il campionato e le difficoltà di questa competizione, col senno di poi posso dire di aver fatto bene. Bergamo? La mia città natale mi è mancata tanto e tutte le volte che ho potuto ho sempre preso un charter per tornare a casa dalla mia famiglia. Non ci trovo nulla di strano, mia moglie e le mie figlie mi mancano tanto, ma oggi grazie alla tecnologia è possibile vedersi in tempo reale e questo accorcia un po' le distanze. Mosca? Per ora l'ho vista solo come turista, ma le interminabili code in strada mi hanno impressionato. I russi? Non posso dire niente di cattivo, fino ad ora ho incontrato solo bella gente".
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