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Baiano esalta Zeman: “E’ una macchina da guerra. In Europa giocano come il Foggia di 30 anni fa”

"A Roma non lo vedevo felice e ricordo che ebbi questa impressione quando andai a trovarlo a Trigoria"

Redazione ITASportPress

La testa è alla Serie D con il suo Varese, ma il cuore ha un'altra direzione: "Appena finita la partita del mio Varese, ho chiesto al mio collaboratore: 'Oh, il Pescara? Che ha combinato il boemo? Quando mi ha detto il risultato ho pensato tra me e me, 'Il maestro è tornato'. Sono felicissimo per il Pescara".Francesco Baiano, che ha lavorato con Zdenek Zeman ai tempi di Foggia, spende parole al miele all'indirizzo dell'allenatore del Pescara. Ecco quanto dichiarato dall'attuale allenatore dei lombardi a Il Centro: "A lui devo tanto, è un maestro. Ha riacceso una piazza come Pescara. La salvezza è difficilissima, ci vorrebbe quasi un miracolo, ma ora la squadra non ha nulla da perdere e deve coltivare la speranza. I giocatori devono fidarsi delle sue direttive. Con lui i carichi di lavoro sono sicuramente durissimi, ma poi in campo si vedono i risultati. Zeman è una macchina da guerra, basta solo seguirlo alla lettera per raccogliere i frutti del lavoro settimanale. In almeno un paio di goal realizzati al Genoa si vede il marchio zemaniano. I movimenti sono i suoi e sono stati bravi i calciatori ad assimilare i suoi schemi in così pochi giorni. Zeman può ancora dare tantissimo al calcio italiano. Lui è più innovativo di tanti altri. Le squadre in Europa adesso giocano come il Foggia giocava 30 anni fa: triangolazioni e l'attacco dello spazio. Zeman è un pioniere e non è un caso se tanti allenatori studiano il suo calcio. A Roma non lo vedevo felice e ricordo che ebbi questa impressione quando andai a trovarlo a Trigoria. C'era qualcosa che non andava, mentre a Pescara lo vedo contento. Per lui questa esperienza è una missione, d'altronde come il resto della sua carriera. Mi ha cresciuto e devo tanto a lui, perché mi ha insegnato la cultura del lavoro. Caprari è il giocatore che mi assomiglia come caratteristiche e ruolo, ma dico anche Cerri e Benali. Loro tre faranno faville, come gli stessi terzini".