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Bari, De Laurentiis: “Vogliamo tornare velocemente in A. Club non sarà appendice del Napoli”

Aurelio De Laurentiis (Getty Images)

Le parole del nuovo patron biancorosso

Redazione ITASportPress

Nella giornata di ieri Aurelio De Laurentiis ha acquistato il Bari. Il sindaco DeCaro lo ha annunciato confermando l'assegnazione del titolo. Quest'oggi, sia il nuovo patron sia il cittadino numero uno del capoluogo, hanno presenziato in conferenza stampa nella sede del comune. Con loro anche l'avvocato Grassani, legale di Napoli e Bari, e Guido Baldari, addetto stampa del Napoli.

IL SINDACO - "Oggi consegniamo il titolo sportivo alla Filmauro e a De Laurentiis. Io non consegno solo un titolo, ma un pezzo importante della comunità barese. Sono migliaia i tifosi della città e dell'area metropolitana. Per me è stata una responsabilità fortissima e importantissima, per custodire la passione dei tifosi e la storia di una squadra di 110 anni. I tifosi hanno chiesto tre cose. La prima è la competenza sportiva di De Laurentiis, che porta con sè come mi ha scritto nella lettera della documentazione. Aurelio quando partecipa vuole vincere, è una frase che mi ha impressionato. La seconda cosa chiesta dai cittadini è la trasparenza, De Laurentiis ha deciso di presentarsi direttamente con la sua faccia e la sua azienda. Abbiamo scelto lui per meriti sportivi, è la persona che ha già dimostrato la competenza. Dal punto di vista economico c'erano altre aziende, c'era una cordata barese con un fatturato incredibile. Ma De Laurentiis rappresenta la scelta migliore per il futuro della squadra e della comunità barese. Il terzo tema è il rispetto, perché non sempre una società ha avuto rispetto dei tifosi. Abbiamo vissuto stagioni deludenti, dal calcioscommesse al fallimento. Vogliamo cancellare queste cose, ripartiamo dalla Serie D ma proveremo insieme a chiedere alla FIGC di iscriversi a un campionato superiore seguendo le regole vigenti. Altrimenti ripartiremo dalla D, ma abbiamo bisogno di rispetto per tifosi e per la città di Bari. Sono certo che il presidente lo farà. Non abbiamo scelto un tifoso, ma un imprenditore che si occupa di calcio con grandi risultati sportivi ed economici".

DE LAURENTIIS - "Grazie al sindaco per la fiducia accordata alla mia persona e al mio gruppo. Ho pensato al calcio insieme al cinema, la mia famiglia viene dalla Campania e abbiamo pensato di prendere il Napoli. Mi sono avvicinato al Napoli fallito, non esisteva più. Mi venne consegnato un pezzo di carta nel 2004, feci la Serie C che ha insegnato tantissimo. Poi la B e la cavalcata fino alla Serie A, una crescita con nove anni di fila in Europa. Gli olandesi hanno scelto il Napoli come il club più cresciuto al mondo negli ultimi dieci anni".

BARI - "Quando mi hanno informato del Bari ero in ritiro a Dimaro con la squadra, volevo vivere tutte le fasi del Napoli di Ancelotti. Mi ha chiamato il sindaco, non abbiamo avuto un rapporto semplice. Ho detto che era inadeguato. Ho provato a chiamarlo per ore, senza ricevere risposta. Dopo ci siamo parlati, ci siamo trovati e ho detto che non posso fare una commistione tra Napoli e Bari. Il Bari ha la sua storia, rappresenta un territorio che ho sempre amato. Napoli ha altra storia e rappresenta un'altra terra che amo. Noi siamo insieme ai tifosi, anche se poi negli ultimi venti anni i sostenitori si sono allargati perché ci sono quelli da stadio normale e quelli da stadio virtuale. Cioè quello che vede le gare in tv, in rete. Noi dobbiamo essere vicini a tutti loro, rispettando le tifoserie e rappresentando i club. Bisogna capire anche come avvicinarci allo stadio reale, con famiglie e bambini. Come fa una famiglia di 4 persone ad andare allo stadio? Il Bari ha una storia composta, lunga, di 110 anni. In questi anni ci sono state stagioni belle e altre meno belle. Vogliamo una cavalcata rapida per provare a tornare in Serie A. Vogliamo lavorare sulle regole che non permettono di avere due squadre in A con la stessa proprietà. Vogliamo un cambiamento epocale". "Dovete stare tranquilli, il Bari non sarà mai un'appendice del Napoli. Per fugare questo problema, ho convinto in due giorni mio figlio Luigi - oggi a Londra perché ha inaugurato un negozio con i nostri gelati targati Fendi - a darmi una risposta sul Bari. Lui non s'è mai interessato al calcio. La famiglia De Laurentiis ci mette la faccia, non so quante cordate interessate hanno messo la faccia in prima persona".

PROGETTO TECNICO - "Questa mattina alle 6.45 ho cominciato a parlare con Giuntoli. Ho già trovato il nome per il vivaio, che è Filippo Galli, che viene dal Milan. Credo che noi ci metteremo tutta la nostra cultura acquisita per fare il massimo del massimo, ma bisogna partire dal concetto che Napoli e Bari sono due situazioni diverse. Da rispettare ugualmente per fare bene. Non si possono unire le vicende, questa è un'abitudine tutta italiana".

STADIO - "Lo stadio San Nicola? "Mi dovete dare il tempo di arrivare, di studiare il territorio. Ciò che è stato progettato nel 1990 potrebbe non rispondere alle nuove regole che il calcio richiede. Una struttura da 57.000 posti potrebbe oggi essere idonea per 40.000".

SULLE CONTESTAZIONI - "I tifosi del Napoli come prima squadra sono 40 milioni. Come seconda squadra 120 milioni. Non posso occuparmi di una minoranza che crea problemi".