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Buffon: “Quando sbaglio ho uno choc. Non escludo futuro da c.t. Intralot? Siamo ipocriti e bigotti”

"Champions League? Credo alla meritocrazia: se ce la meritiamo la vinceremo, altrimenti no"

Redazione ITASportPress

Intervistato da Il Corriere della Sera,Gianluigi Buffon, portiere e capitano sia della Nazionale che della Juventus, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "Cos'è l'errore per me? Qualcosa che mi provoca uno choc: non sono abituato, quando capita faccio fatica ad accettarlo. Sono molto autocritico. Continuo a darmi scudisciate psicologiche e morali per tanti giorni: da me non accetto certi errori. Le critiche mi piacciono, a costo di essere masochista, Mi stimolano. Se non le accettassi, dovrei smettere di lavorare. Mi stizzisco quando toccano certi argomenti: ho 22 anni di carriera alle spalle, penso di aver dimostrato qualcosa. E l'ultima stagione buona non l'ho fatta tre anni fa: sono stato protagonista dell’Europeo, dentro e fuori dal campo. Per cui stiamo un po' calmi".

FUTURO - "Un ruolo di allenatore con la sua quotidianità non mi piacerebbe. Un ruolo da commissario tecnico, invece, non lo escluderei a priori: mi rimarrebbero le emozioni del campo, ma anche un po' di libertà per dedicarmi ad altre cose".

CINESI - "È la sconfitta del calcio italiano. Dell'Italia come Paese, delle tradizioni, di tutto: devi ritrovarti a ringraziarli e a dire grazie per essere venuti. Ma abbiamo ciò che meritiamo, siamo volubili, senza un senso di appartenenza radicato e la storia lo ha sempre dimostrato: chiediamo l’identità italiana, ma se l’italiano dopo 30 anni vive un momento di difficoltà con 5 anni da 10° posto, allora non lo accettiamo".

DONNARUMMA - "Nonostante sia il triplo di me, Gigio è come se fosse un fratellino. È un ragazzo particolare, molto pacato: alla sua età io ero completamente diverso. È riflessivo, intelligente, ha delle qualità straordinarie. Ha tutto per fare la storia del ruolo. Bisogna solo aspettare 20 anni e tirare le somme". 

CHAMPIONS LEAGUE - "Credo alla meritocrazia: se ce la meritiamo la vinceremo, altrimenti no".

INTRALOT - "Se questa azienda porta soldi alla Figc eticamente non è bellissimo. Ma è da vent'anni che le pubblicità di scommesse sono ovunque: tutti giocano e tutti prendono le distanze. Mi fa ridere: se è legale, di cosa ti devi vergognare? Siamo degli ipocriti e dei bigotti. Leviamo le scommesse, allora. E basta".