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Cacia: “Questo calcio non mi piace più. I social network sono una pagliacciata”

"Non ho un procuratore perché ho capito che potevo fare da solo. So qual è il mio livello"

Redazione ITASportPress

Daniele Cacia racconta il suo calcio ai taccuini de La Repubblica; ecco quanto dichiarato dall'attaccante del Cesena: "Mi rendo conto che questo mondo non mi piace più. È stata la fortuna della mia vita, ma alcune cose sono poco apprezzabili. Non sopporto la troppa ipocrisia:  tra calciatori, dirigenti, procuratori. Per carità, sono nel giro da 18 anni, ci sono saputo stare. Ma alla lunga fatichi a sopportare tanta falsità. Per fortuna riesco a portare con me tante cose belle. Ad esempio, aver baciato una sola maglia. Quella del Piacenza: è la città dove sono cresciuto calcisticamente e dove ho deciso di vivere. Sto bene con la mia compagna Vanessa e i miei tre figli Mattia, Nicolò e Tommaso. Prima o poi chiuderò lì la mia carriera. Non ho bisogno di arruffianarmi le tifoserie. Il rispetto bisogna averlo dentro. Social network? Mai avuto un profilo. Mi sembra una pagliacciata. Una mancanza di privacy totale. Non ho bisogno di far sapere a tutti che vado a cena. E voglio tenere i miei pensieri per me. Non ho un procuratore perché ho capito che potevo fare da solo. So qual è il mio livello. Se una squadra di Serie B mi vuole mi può chiamare direttamente. E se sbaglio è colpa mia".