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Cagliari, l’ex Sivakov: “Nainggolan e Conti erano mostri. Ibrahimovic? Marcarlo è compito ingrato”

"Tornerei a piede in Italia dall'Ucraina e stavolta non fallirei"

Redazione ITASportPress

Michail Sivakov, ex giocatore del Cagliari, ha parlato ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com. Ecco quanto dichiarato dal bielorusso in forza agli ucraini dello Zorja Luhans'k: "Tornerei a piede in Italia dall'Ucraina e stavolta non fallirei. La Serie A è un campionato top a livello mondiale ed era il mio grande sogno. Quando si fece avanti il Cagliari non ci pensai due volte. C'era anche il Torino e alcune squadre di Bundesliga fortemente interessate a me, ma volevano aspettare la scadenza del contratto. Il Cagliari allora pagò il cartellino e mi prese a gennaio, bruciando la concorrenza. Il primo anno è stata molto duro perché non conoscevo la lingua ed ero molto giovane, non riuscivo a comunicare neanche per le cose fondamentali, figuriamoci per richieste tecniche e tattiche di Massimiliano Allegri. Certo, se dovessi ricominciare tutto, ora che capisco bene la lingua molte cose andrebbero diversamente. Ho avuto immediatamente un ottimo rapporto con Massimiliano Allegri, mi ha dato tanti consigli. Nonostante le difficoltà riuscivamo a capirci bene. Mi bastarono pochi allenamenti e poche partite per capire che si trattava di un grande allenatore e che presto sarebbe arrivato in un top club. Aveva ottime idee e in effetti dopo neanche un anno andò ad allenare il Milan. Quando arrivai a Cagliari il compagno che mi aiutò di più è stato Federico Marchetti, con il quale abbiamo mantenuto i rapporti anche quando andò alla Lazio, l'ultima volta che l'ho sentito giocavo in Belgio. Adesso ho un buon rapporto con Radja Nainggolan, ci sentiamo spesso. Sono molto contento per quello che sta facendo nella Roma e in Nazionale. Ho sempre dato il cento per cento negli allenamenti, ho cercato di rigare dritto e fare quello che diceva l'allenatore. Ma quando arrivava il momento di scegliere la formazione non ero mai tra i titolari. Sarò onesto, in quel momento avevo davanti compagni più forti e più in forma come Daniele Conti e Radja Nainggolan, erano due mostri. Nostalgia dell'Italia? Sì. Mi sono innamorato dell'Italia e quando ci penso mi sento triste. Non c'era una cosa che non mi piacesse, dalle persone, alla cucina, al clima. Voi pensate che ora in Italia fa freddo perché è inverno. Allora non siete mai stati in Bielorussia, Ucraina e Polonia: qui si che c'è veramente freddo. Poi mi manca il calcio italiano e il calore delle sue tifoserie. Tutti gli anni quando sono in ferie vado a Cagliari che mi è rimasta nel cuore. Quest'anno sto giocando come difensore centrale e ho avuto l'ingrato compito di marcare Zlatan Ibrahimovic in Europa League e per me lui è il più forte di tutti. Ha una forza fisica devastante e uno stacco di testa unico. Se poi a questo unisci una tecnica sublime puoi capire che non è stata una serata facile per me. Ma me la sono cavata abbastanza bene. Futuro? Ho chiesto al mio procuratore di cercarmi squadra in Italia e sono disponibile a trattare qualsiasi soluzione. Adesso sono pronto, maturo, conosco la lingua. Datemi la possibilità di fare quello che non sono riuscito a fare la prima volta, non ve ne pentirete".