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Cervia, l’annuncio di Vittorio Sgarbi: “Voglio portarlo in Serie A. E in ritiro, sesso libero…”

Il critico d'arte si appresta ad acquistare il club di Promozione

Redazione ITASportPress

"Vado fino in fondo: lo rinominerò Cervia Milan Marittima e nel giro di poco tempo voglio portarlo dalla Promozione in Serie A", così Vittorio Sgarbi a La Gazzetta dello Sport. Soliti modi, nessun pelo sulla lingua e tanta grinta da vendere. Il critico d'arte ha annunciato l'acquisto del Cervia, noto club protagonista di un reality dal 2004 al 2006.

IL CALCIO - "È uno spettacolo che ha un pubblico, un’emozione e una reazione. Insomma, quello che dovrebbero rappresentare l’arte e i musei. Di fronte a un’arena in cui si sta giocando a calcio, mi comporto come uno spettatore che sta assistendo a un’opera lirica in un grande teatro". "Se il calcio mi emoziona? No, non parlo di me. Io parlo dell’umanità. Verifico e ne prendo atto".

PARAGONE CON IL MONZA - "Il perché di questa decisione? La mia è una posizione di laboratorio. Come la scelta di Berlusconi di prendere il Monza, per lui è una questione emotiva, certo, ma anche strategica. Lo stesso vale per Cairo con il suo Torino, Della Valle e la Fiorentina. Questi grandi imprenditori che hanno comprato delle squadre di calcio, lo hanno fatto per potere e per immagine. Io invece voglio dare visibilità al Cervia: io ce l’ho già e voglio regalarla al club. La mia è un’operazione principalmente missionaria. In realtà l’artefice di tutto è il mio factotum Sauro Moretti. È lui il regista".

ISPIRAZIONE - "Se sarò più simile a Zamparini o a Moratti? Io oscillo tra i due. Da un lato sono vicino al mio amico Massimo che verrà a Sutri perché intitolerò una via a suo fratello Gian Marco e darò la cittadinanza onoraria a Letizia. Però, d’altra parte, potrei assumere posizioni più vicine a Zamparini e iniziare a cacciare tecnici come faccio con gli assessori. Ma penso di avere anche delle affinità caratteriali con De Laurentiis. Un fumantino come me. Sì, forse lui è quello che mi rassomiglia di più".

IN RITIRO - Sul sesso prima di una partita, Sgarbi dice la sua: "Favorevolissimo. Non credo che danneggi. Anzi. Credo che uno che fa del buon sesso non troppo faticoso sia in condizioni migliori per giocare a calcio". "Se la mia passione per le donne supera quella del calcio? Non c’è dubbio. Lo stesso vale per i calciatori. Vieri mi veniva a trovare quando ero assessore a Milano, non mi parlava di partite e nemmeno di arte. Ma di donne. Io sono stato fidanzato con un certo numero di ragazze legate, prima o dopo, con dei calciatori: una di Prato molto carina riconducibile anche a Buffon, un’altra che era stata con un portiere famoso e poi altre riconducibili a Milan e Juve. Insomma, io e loro abbiamo tante convergenze". Promette che non chiamerà mai capre i suoi calciatori? "Sono certo che lo farò. Ma ormai è una sorta di complimento".