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Diamanti: “La Nazionale è stata il coronamento di un sogno. Voglio giocare ancora in Serie A”

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Le dichiarazioni dell'ex giocatore di Livorno, West Ham, Bologna, Atalanta e Palermo

Redazione ITASportPress

Alessandro Diamanti, ex giocatore di Livorno, West Ham, Bologna, Atalanta e Palermo; ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Gianlucadimarzio.com; ecco quanto dichiarato: "Perché? La gente pensa che questo soprannome abbia chissà quale significato, invece… Io ho sempre girato con ragazzi più grandi di me e nel mio gruppo eravamo in due a chiamarci Alessandro. Così, essendo il più piccolo, per non confonderci mi hanno iniziato a chiamare Alino. Livorno e Bologna sono state le esperienze più belle della mia vita. Palermo, da un punto di vista strettamente calcistico, la più brutta. Ma se potessi tornare indietro l’unica cosa che non rifarei è lasciare il West Ham. Per il resto non ho rimpianti anche se prender certe scelte è stato veramente difficile…”.

BOLOGNA - "Andare via è stata la decisione più difficile della mia vita. Sono state dette molte cose inesatte, è stata fatta molto confusione e la gente ascolta e capisce soltanto quello che vuole! Io penso che se una cosa ha un prezzo allora è in vendita. Se ci tieni davvero quella cosa non la vendi e basta, non ti siedi nemmeno ad ascoltare, non ha prezzo. La decisione di andar via è stata presa da più persone e credetemi i soldi non c'entrano niente. In fin dei conti in Cina ho guadagnato lo stesso di quanto avrei preso a Bologna".

WEST HAM - "Venivo dall'interregionale, dopo Livorno mi chiama il West Ham…come faccio a dire no? Semmai ho sbagliato dopo a tornare in Italia, avendo realizzato 8 gol e una stagione importantissima. Ma avevo il chiodo fisso della Nazionale e chi giocava in Premier non era molto considerato…”.

NAZIONALE - "Ogni volta che prendevo il borsone della Nazionale e varcavo il cancello di Coverciano avevo il sorriso di venti anni prima. Come un bambino che scarta il regalo di Natale, che crede alle favole. La Nazionale per me è stata una favola, è stata il coronamento di tutto quello per il quale credevo e lottavo. Anzi, credo e lotto. Andavo al parco giochi, mi sedevo e ci pensavo da solo…’Pensa Ale quanto sarebbe bello indossare la maglia del tuo popolo. Quella maglia che rappresenta la tua famiglia, i tuoi amici, la tua città, tutto’. E quel rigore contro l’Inghilterra… Ad ogni passo ripetevo nella mia testa ‘Alino o bene bene o male male. O ti gira o ritorni da dove sei venuto’. E per il c… che mi sono fatto…”.

LIVORNO - "Io sono innamorato di Livorno! Tifo Livorno, ma non a chiacchiere. Sono un tifoso vero perché i livornesi sono persone vere, schiette, proprio come me. Loro mi hanno sempre sostenuto, ovunque io sia andato e questo non me lo scorderò mai e poi mai. Chiudere la carriera a Livorno? Sarebbe una bella cosa, ci ho pensato. Prima però vorrei fare un altro, ultimo anno di Serie A e soprattutto niente promesse. A me, d’altronde, le parole piacciono poco. Dico soltanto che in ogni caso il rapporto tra me e la gente di Livorno sarà sempre bello”.