gazzanet

Genoa, Taarabt: “Avevo perso l’amore per il calcio, ma con Juric e la dieta…”

"Quella con l'Udinese è stata la mia prima partita vera da quasi due anni: ho giocato per 90 minuti e mi sono sentito bene"

Redazione ITASportPress

Adel Taarabt si confida ai taccuini de Il Secolo XIX; ecco quanto dichiarato dal talentuoso giocatore marocchino del Genoa: "Quando tutta la squadra era in ritiro a Neustift io sono rimasto a Pegli e ho pensato che era tutto finito. Ho passato un momento pesante, non giocavo da 18 mesi ed ero in difficoltà. Per fortuna mi sono messo a lavorare duro e ora sono qui. Posso dire che non ho mai lavorato tanto come qui a Genova. Tanta corsa, tanto pallone, tanto pressing: non si può vivere di calcio e di divertimento".

JURIC - "Mi sono trovato ad allenarmi da solo. Ho trovato la forza per parlare con il mister e gli ho spiegato che stavo bene. Lui ha capito e quando gli ho chiesto una seconda chance mi ha detto che non aveva nulla contro di me, ma dovevo dare subito delle risposte. Mi ha dato una settimana per dimostrargli come stavoDiamine, se avessi trovato io Juric a 16 anni non so dove sarei arrivato".

CAMBIAMENTI"È un lavoro, l’ho capito bene. Dovevo cambiare. Serviva una vita da vero professionista. Quella con l'Udinese è stata la mia prima partita vera da quasi due anni: ho giocato per 90 minuti e mi sono sentito bene. Per questo devo ringraziare la società, il mister, i compagni di squadra. La vita mi ha portato qui e se ora sono in grado di dare qualcosa in più è per tutto quello che ho vissuto. Ho cambiato tutto. Mangio bene, bevo bene, vivo bene. Dormo presto, alle 23 sono a letto. Non si esce più come prima. In Serie A ogni sconfitta qui è un dramma, in Inghilterra no. La dieta è stata a dir poco tosta. In tre mesi e mezzo ho perso 11 chili senza intaccare la forma fisica. Mamma mia se ci penso. E ora questo sacrificio non lo voglio sprecare. Ho fatto tutto questo per il Grifone. E adesso comincio a vedere che tutto il lavoro che ha fatto mi ha ripagato. Eppure non sono ancora al 100%.

AMORE - "Avevo perso l’amore per il calcio. Succedeva che se anche perdevo tornavo a casa e non mi importava. Ora se perdo sono arrabbiato, non mi do pace. Juric mi ha fatto ritrovare l’amore per il calcio. Per un paio d’anni lo vivevo come un lavoro qualsiasi, tornavo a casa e spegnevo tutto. Ora sono tornato a vivere per il calcio. La famiglia mi ha aiutato. Quando sei in difficoltà contano le persone che ti stanno attorno perché sei te, non perché giochi al Milan. Però penso che tutto quello che mi è successo mi è servito".