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Icardi, lo scopritore svela: “Fu bocciato da Juventus e Napoli. Pellè gli fece uno sgarbo…”

"Lui sognava l'Inter perchè era cresciuto con il poster di Zanetti "

Redazione ITASportPress

Dal suo arrivo all'Inter è sempre stato un giocatore a cui è difficile rinunciare. Mauro Icardi, nonostante le stagioni difficili della compagine nerazzurra, ha dato un grande contributo segnando gol a raffica. Con l'insediamento di Luciano Spalletti in panchina, la formazione meneghina sembra aver invertito la tendenza e anche il centravanti argentino è cresciuto ulteriormente. Il classe 1993 ritroverà questa sera la sua ex squadra, la Sampdoria che lo portò in Italia nel 2011 acquistandolo dal Barcellona. A "scoprire" Icardi, fu Nunzio Marchione, il quale ha raccontato tutta la vicenda a 'Il Secolo XIX': "E' così che venne in Italia e finì alla Samp. Anzi, così è nata l'opportunità che Pecini è stato abilissimo a cogliere dopo che Juve e Napoli, club arrivati prima, lo avevano bocciato. Cosa mi colpì del primo Icardi? Il fatto che a 15 anni era già maturo e pronto a vivere fuori di casa. E naturalmente la capacità innata di partire mezzo secondo prima del difensore mettendosi dove serviva. Un fenomeno, si vedeva".

BARCELLONA - L'argentino non riusciva ad entrare nella prima squadra blaugrana: "Così io che ero diventato suo agente, oltre che amico, insieme all'agente Ulisse Savini, - prosegue Marchione - gli promisi di trovargli un club in Italia. Lui sognava l'Inter perchè era cresciuto con il poster di Zanetti e ricordo la gioia quando festeggiammo al Camp Nou la semifinale di Champions l'anno del Triplete: avevamo Deulofeu vicino e non capiva come mai esultassimo".

LO SGARBO DI PELLÈ - Arrivato alla Sampdoria, 'Maurito' dovette ripiegare sulla maglia numero 98: "Ricordo anche che mesi dopo Pellè gli fece lo sgarbo di togliere il numero 99 volendolo per sé, con Mauro che ripiegò sul 98. Tutte cose che, unite ai pochi minuti in campo, penalizzarono il feeling tra Maurito e la Samp. Se poi finiì all'Inter, però, è perchè il club voleva incassare i 13 milioni, questo penso sia stato chiaro a tutti. Certo, l'Inter era il suo sogno ma Mauro non è certo così che avrebbe voluto finisse con la Samp che aveva creduto in lui per prima".