ITA Sport Press
I migliori video scelti dal nostro canale

gazzanet

Il Psg richiama Ibrahimovic: “Mi vogliono da dirigente, ma non è il momento: se torno, comando io…”

L'attaccante svedese non scioglie i dubbi sul proprio futuro: "Cerco una sfida stimolante per fare ancora la differenza"

Redazione ITASportPress

È il momento che nessun calciatore vorrebbe vivere, ma prima o poi arriva per tutti. Si sta parlando ovviamente dell'addio al calcio, un atto formale, ma non solo, perché in grado di cambiare la vita di chi per 20 anni e oltre ha pensato solo al mestiere più amato, e spesso più pagato, e che invece da un giorno all'altro è chiamato ad orientarsi nei meccanismi della vita vera.

Quel momento non è troppo lontano per Zlatan Ibrahimovic, che a 37 anni compiuti, e al termine di una stagione da protagonista con i Los Angeles Galaxy, vuole ancora divertirsi un po'.

Possibilmente in Europa, o magari ancora in Mls, fatto sta che il momento del ritiro non è ancora arrivato. Così la proposta del Paris Saint-Germain, che ha richiamato Zlatan dopo l'addio del 2016, per offrirgli un posto da dirigente, è stata rispedita al mittente. E comunque, se mai un giorno dovesse succedere, Ibra farà a modo proprio, come spiegato in un'intervista a L'Equipe...:

"Al Psg vogliono che lavori per il club, per fare quello che voglio. Perché se torno a Parigi è per essere il capo, è l'unico modo, non esiste un altro ruolo per me. Ma non è per adesso, io sono ancora un calciatore in attività e voglio continuare a giocare. Quando sceglierò cosa fare, informerò il mondo".

E a proposito del proprio futuro, Ibrahimovic ha parlato a chiare lettere dell'ipotesi-Milan: "Penso che sia più probabile che torni io al Milan rispetto a Wenger. Non ce lo vedo proprio a intraprendere questa sfida. Ho avuto molte richieste dall'Europa, ma ho bisogno di qualcosa che mi stimoli, voglio andare in un club dove possa fare la differenza".