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Italia ’90, Serena non si dà pace: “Contro l’Argentina formazione sbagliata, quel rigore è il mio incubo…”

I ricordi dell'ex attaccante della Nazionale, che torna sulla semifinale del Mondiale casalingo

Redazione ITASportPress

Ventotto anni dopo la ferita è ancora aperta. E fa ancora più male oggi che l'Italia al Mondiale non s'è neppure qualificata. Nel 1990 gli azzurri erano ammessi di diritto in quanto paese ospitante e si presentarono con i favori del pronostico insieme all'Argentina campione in carica, forti di un gioco spumeggiante e di un tasso tecnico elevato grazie al "travaso" di talento che il ct Vicini aveva fatto dall'Under 21 portata a un passo dal titolo europeo solo quattro anni fa.

Il sogno però svanì in semifinale, ai rigori proprio contro l'Argentina, e il terzo posto finale dopo aver battuto l'Inghilterra non fu certo consolatorio. Di quell'estate, e quella partita, è tornato a parlare Aldo Serena, uno dei due giocatori, insieme a Donadoni, a fallire il calcio di rigore contro la Séleccion: "Purtroppo mi capita di pensarci spesso, perché fu una delusione tremenda e la ferita è ancora aperta: sbagliare un rigore così, eravamo la squadra più forte..." ha detto Serena a SportMediaset, emittente per la quale lavora da anni come apprezzato commentatore tecnico.

Poi, Serena è entrato nel dettaglio tecnico-tattico di quella sfida...: "Col senno di poi non si può parlare, ma forse sarebbe stato meglio giocare con Vierchowod su Maradona e insistere in attacco con la coppia Baggio-Schillaci. Si erano imposti a suon di gol e giocate, avevano esuberanza e qualità...”. Vicini, invece, puntò sul duo Schillaci-Vialli, facendo entrare Baggio solo nel secondo tempo.

Serena ha poi parlato del lavoro che aspetta Roberto Mancini: "Non sarà semplice per lui, purtroppo non può scegliere tra giocatori di altissimo profilo e quindi dovrà creare un gruppo unito e dare un gioco. E questo non è semplice perché il ct ha sempre pochi giorni a disposizione. Mi auguro che ragazzi come Chiesa e Verdi, e anche altri tipo Pellegrini, possano crescere velocemente e diventare campioni per riportare l’Italia dove merita".

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