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Italia, l’ex Sacchi svela: “A USA ’94 Baggio senza autostima, chiesi ai miei giocatori di farsi dribblare”

"Iniziò ad essere protagonista con la Nigeria, quando mi chiese a 15 minuti dalla fine di essere sostituito, ma io avevo terminato i cambi e lui rimase in campo"

Redazione ITASportPress

Che succede a Paul Pogba ed Edin Dzeko? I due, protagonisti stasera nel ritorno degli ottavi di finale della Champions League rispettivamente contro Siviglia e Shakhtar Donetsk, in questa stagione non hanno fatto vedere in maniera costante tutto il loro potenziale.

INVOLUZIONE - Il centrocampista francese del Manchester United, ripreso nell'estate del 2016 per 105 milioni di euro e poi finito addirittura ai margini del progetto tecnico del manager portoghese José Mourinho, e l'attaccante bosniaco della Roma, a un passo dal Chelsea nell'ultima sessione di mercato invernale, stanno vivendo un'involuzione, anche se quest'ultimo ha dato di recente segnali di ripresa con la strepitosa doppietta realizzata al San Paolo contro il Napoli lo scorso 3 marzo.

RETROSCENA - Chi ne capisce di campioni, per averli allenati nel corso della sua splendida carriera di allenatore, è sicuramente Arrigo Sacchi, che ha parlato proprio di loro, svelando anche un curioso retroscena su Roberto Baggio relativo ai mondiali di USA '94 quanto era commissario tecnico dell'Italia, durante Premium Champions; ecco quanto dichiarato dal nativo di Fusignano: "L'aspetto psicologico e la capacità intellettiva delle persone diventa importante, ma in relazione all'età devono fare delle cose superiori. Anche un talento come Pogba può smarrire l'autostima, è un attimo. Io ho visto un grande giocatore come Baggio perdere totalmente l'autostima: quando eravamo al Mondiale di USA '94 dicevo ai miei giocatori di farsi scartare perché non riusciva più a scartare nessuno. Dzeko, ad esempio, l'anno scorso faceva gol quanto toccava palla, quest'anno no. Baggio iniziò ad essere protagonista con la Nigeria, quando mi chiese a 15 minuti dalla fine di essere sostituito, ma io avevo terminato i cambi e lui rimase in campo".

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