gazzanet

Juventus, l’ex Vialli: “Higuain sia meno frustrato. Allegri è di un’altra categoria”

Vialli (Getty Images)

"Ai bianconeri non manca nulla per vincere la coppa”

Redazione ITASportPress

Questa sera la Juventus farà il suo esordio stagionale in Champions League all'Allianz Stadium. La squadra di Massimiliano Allegri affronterà l'Olympiacos. L'ultimo capitano in casa bianconera ad alzare la "Coppa dalle grandi orecchie" è stato Gianluca Vialli nel lontano 1996; l'ex attaccante ha rilasciato un'intervista al quotidiano La Stampa: "All'inizio era quasi una sensazione piacevole, essere l'ultimo ad averla vinta. Ma adesso mi sono rotto le scatole: pure perché vorrei essere il capitano di una squadra che alza la Champions una volta ogni cinque-sei anni, non ogni 21. Per quest'anno vedo otto squadre sullo stesso livello: Juve, Real, Barça, Bayern, Chelsea, United e City. Che possono vincerla, senza sorpresa. Ci sarebbe anche il Psg, che ha preso due fenomeni e che era la mia preferita, ma ora mi viene qualche dubbio, se non c’è molta armonia: senza, non si va da nessuna parte".

HIGUAIN - "I comportamenti di Higuain? A Maradona non ho mai visto alzare un braccio o dire una cosa nei confronti dei compagni. Mi sembra invece che a volte il Pipita mostri la sua frustrazione in maniera troppo evidente: può essere controproducente. La ricetta per i gol? Stare bene fisicamente, ritrovare brillantezza e serenità. Se lo farei giocare stasera, fossi io l'allenatore? Sì, anche perché se gioca ne fa un paio e lì finisce tutto".

DYBALA - "Perché Paulo ora segna così tanto? Credo che abbia trovato l'equilibrio tra essere creativo ed essere efficace. Poi c'è l'allenatore che è bravo a capirlo, e i compagni, che sanno che è meglio darla a te che a un altro. Quando arriva davanti alla porta, Dybala è uno come Messi: sceglie sempre la soluzione giusta. Significa vedere le cose prima degli altri, interpretarle e decidere per la giocata vincente. Io credo molto più nella pratica che nel talento, perché ci vuole fisico e testa, e conta come e quanto ti alleni. Dopodiché, ci sono dei giocatori toccati dal destino".

ALLEGRI - "Se vedo rivoluzioni all'orizzonte? No. Ma Allegri è di un'altra categoria, perché è il migliore ad analizzare le situazioni e dà lì prende le decisioni giuste: non ha neppure l'ansia per il sistema di gioco, ma aspetta che gli si riveli. Fa delle prove, sceglie, finché trova la squadra giusta. Che idea mi sono fatto di questa Juve? Che ha giocato seriamente due partite, le altre non dico in folle, ma in terza: con il Barcellona, ed è andata male, e con il Torino, ed è stata fantastica. Dico che è troppo presto per giudicare, ma aggiungo anche che mi sembra abbia svoltato. Quanto conta il primo posto nel girone? Non troppo: piuttosto, devi avere fortuna nei sorteggi. Cosa manca alla Juve per vincere la Coppa? Niente. A Cardiff sono rimasto deluso, ma due finali in tre anni dicono che la Juve c'è, fino alla fine".