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Lega Serie A, Gaetano Micciché è il nuovo presidente: “Orgoglioso del mio ruolo”

I 20 club in assemblea a Milano hanno confermato il consenso unanime per il presidente di Banca Imi

Redazione ITASportPress

Gaetano Miccichè è stato eletto Presidente della Lega di serie A. I 20 club in assemblea a Milano hanno confermato il consenso unanime per il presidente di Banca Imi, la banca di investimento del Gruppo Intesa Sanpaolo.

Micciché è il secondo presidente della Lega Serie A, dopo Maurizio Beretta, in carica per due mandati (dal 2010 al 2017), dalla divisione fra A e B, quando il consiglio federale ha dichiarato decaduti gli organi della Lega di fronte allo stallo nel rinnovo delle cariche.

E' seguito un doppio commissariamento, prima con l'allora presidente della Figc, Carlo Tavecchio, poi con quello del Coni, Giovanni Malagò, che resterà in carica finché non sarà rinnovata completamente la governance, con l'ad, i quattro consiglieri di Lega, quello indipendente e i due consiglieri federali.

Le parole di Gaetano Micciché

Ringrazio il presidente Malagò e tutti i 20 presidenti che, in maniera inusuale, hanno deciso di votarmi all'unanimità. Alcuni li conosco per lavoro, altri perché sono appassionato di sport, sono molto orgoglioso e anche impegnato, emozionato, in quello che dovrò fare nei prossimi tempi. Ho sempre considerato lo sport una componente fondamentale della vita. Ho un nipotino di 5 anni, che per la prima volta è andato allo stadio in vita sua, e un padre di 97 anni che mi ha chiamato ieri alle 16.30 per dirmi che guardava la partita alla tv. Tutti possono godere dello sport e il calcio è lo sport più noto in Italia, in Europa".

OBIETTIVI -  "Quantitativi e qualitativi. Tutti sono esponenti economici: un obiettivo è il profitto, quindi trovare le soluzioni migliori per valorizzare il calcio italiano. E poi obiettivi qualitativi: il calcio racchiude tutta la società civile italiana. Quando dico che il calcio italiano è il migliore al mondo so bene che ci sono grandissimi campioni e squadre altrove. Ma quello che abbiamo noi è unico: grandi squadre e grandi città: Napoli, Bari, Bologna, Firenze, Genova, Roma, Torino, Mliano, Venezia. Non sono solo posti dove vedere la partita, ma dove il mondo ha interesse a essere: vedere le chiese, i musei, i ristoranti. Tutto questo gli altri campionati non sono in grado di offrirlo. Ce la possiamo fare e giocare".