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Manchester United, Mourinho: “Ora sono più calmo. All’Inter tutti mi seguivano”

"Nel nostro lavoro bisogna essere bravi ad adattare se stessi alle esigenze della piazza in cui si va ad allenare. Questo vuol dire essere intelligenti"

Redazione ITASportPress

Josè Mourinho, tecnico del Manchester United, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di 'France Football'. Lo 'Special One', ha ripercorso i passaggi significativi della sua carriera, ricordando anche le stagioni vissute sulla panchina dell'Inter; queste le sue parole: "Ora sono più calmo. Come persona cerco di essere il contrario di quello che sono come allenatore. Provo a essere discreto e silenzioso e a trovare un modo per staccare la spina. Quando vado a casa, non voglio vedere una partita di calcio. Non voglio fare come qualche anno fa, quando il mio lavoro mi occupava 24 ore al giorno. Oggi, mi sento bene con la mia personalità. La vittoria per me rappresenta qualcosa di bello simile alla luna, mentre la sconfitta è come l’inferno. Ma ora so controllare meglio le mie emozioni. Nel nostro lavoro bisogna essere bravi ad adattare se stessi alle esigenze della piazza in cui si va ad allenare. Questo vuol dire essere intelligenti. Nel Manchester United ci sono sempre state forti personalità come Giggs, Scholes e Roy Keane. Oggi, ci sono ancora Rooney e Carrick. Quindi per me è stato importante avere lì con me Zlatan Ibrahimovic, che pur non essendo inglese e non conoscendo quella cultura poteva immediatamente diventare più che un giocatore".

PREMIER LEAGUE - "In Inghilterra i club sono talmente potenti economicamente che il campionato è aperto a tutti i risultati. In Germania, per esempio, già sappiamo che il Bayern vincerà, anche perché in estate indebolisce le avversarie comprando i loro migliori giocatori. Qui, invece, ci sono molte squadre che possono vincere e per questo è più difficile costruire e arrivare al vertice“.

INTER - "C’era gente come Materazzi, Cordoba, Ibrahimovic, Milito, Thiago Motta… tutti erano disposti a seguirmi. Altro discorso, invece, è avere una squadra con personalità piatte. Dunque, prima di iniziare un lavoro bisogna conoscere a fondo gli uomini con cui si avrà contatto”.

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