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Milan, Bonucci: “Fascia? Ho parlato con Montolivo. Ecco perché ho lasciato la Juventus”

Lunga intervista rilasciata dal difensore e capitano rossonero a La Gazzetta dello Sport

Redazione ITASportPress

Lunga intervista rilasciata da Leonardo Bonucci ai taccuini de La Gazzetta dello Sport; ecco quanto dichiarato dal difensore e capitano del Milan: "Credevo ci sarebbe stato un po’ più di scetticismo nei miei confronti. Questo entusiasmo mi spinge a dare ancora di più. Non vedo l’ora di debuttare in questo stadio. Confesso che ho addosso un po’ di agitazione: San Siro è la storia e il giorno del preliminare, anche se non giocavo, è stata una delle poche volte in cui mi sono emozionato entrando in uno stadio. Mi piacerebbe tanto rivedere la stessa cornice di pubblico".

CAPITANO"E' una responsabilità importante, darò tutto me stesso per difendere questa maglia dal primo all’ultimo minuto di ogni partita. Se me lo aspettavo? Sinceramente no. L’importante, però, è che ci sia un gruppo trainante e il Milan è un club fortunato perché qui c’è gente che sa fare gruppo. Sono molto contento dello spogliatoio, ci sono delle belle persone. Montolivo? E' stata una scelta condivisa da club, allenatore e squadra. Con Riccardo ho parlato fin dal primo giorno di quanto sarebbe potuto succedere. Lui è una grande persona e un grande giocatore, nessuno vuole passare sopra nessuno, l’intenzione è quella di fare squadra. Conta il bene comune, quello è davvero importante. Non il capitano".

JUVENTUS"Come ho detto, ora per me conta solo il Milan e la Juventus è il passato. La ringrazio per quel che mi ha dato, con loro sono diventato uno dei migliori difensori al mondo, ma quando fai certe scelte poi ti prendi le responsabilità e hai le tue conseguenze. La Juventus e Allegri durante l’ultima stagione hanno fatto scelte ben precise e io le ho fatte di conseguenza. Di certo le mie valutazioni non erano più quelle del passato, ma la scelta è stata condivisa con il club, quindi non è solo farina del mio sacco... Tutto parte da Oporto, ma c’erano stati alcuni episodi già prima, magari meno eclatanti. Spero di fare nel Milan ciò che Pirlo ha fatto alla Juventus col percorso inverso".

FUTURO"Io allenatore? Assolutamente sì, sono già 4-5 anni che ci penso. Gioco ancora 6-7 anni e poi alleno. E' qualcosa che mi ha trasmesso Conte, mi vedo un po' come lui. E poi voglio alzare un trofeo anche da tecnico...".