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Mondiale, la regola del Fair Play cambierà: ma non troppo…

Il responsabile delle manifestazioni Colin Smith puntualizza: "La FIFA non ricorrerà mai al sorteggio"

Redazione ITASportPress

In attesa di scoprire quale sarà la squadra vincitrice, Russia 2018, oltre che per una finale quasi sicuramente inedita (tra le tante combinazioni tra le squadre rimaste in corsa l'unica che porterebbe a un ultimo atto già visto è quella che farebbe scontrare Brasile e Svezia, finaliste nel '58, ma sembra improbabile...), entrerà nella storia anche per essere stata la prima edizione nella quale una qualificata alla fase ad eliminazione diretta è stata decisa dalla cosiddetta "Regola Fair Play", che ha premiato il Giappone ai danni del Senegal in virtù di un miglior coefficiente (-4 contro -6), calcolabile semplicemente contando il numero delle ammonizioni subite nella fase a gironi.

Peccato che gli asiatici abbiano preso troppo alla lettera il concetto, smettendo di fatto di giocare negli ultimi 15' contro la Polonia, pur essendo in svantaggio, proprio per non correre rischi legati a un eventuale gol subito in più o a un cartellino giallo di troppo. Un'esasperazione che ha fatto storcere il naso a molti puristi e che in generale fa a pugni con il concetto stesso di fair play, al punto che all'interno della FIFA stanno già studiando una modifica in vista delle prossime competizioni.

Ad anticiparlo, come riporta The Sun, è Colin Smith, responsabile delle manifestazioni FIFA: "La regola del Fair Play è stata adottata in Russia per la prima volta. Al termine del torneo la correggeremo, ma non in modo sostanziale, perché la nostra intenzione è evitare di ricorrere al sorteggio. Riteniamo che le squadre meritino di andare avanti in base a ciò che dimostrano di sapere o non sapere fare sul campo, non sulla base di un'estrazione".

Il Senegal e il balletto-tormentone del Mondiale