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Nicchi: “Arbitri picchiati e non pagati, si rischia nuova Calciopoli. Su Buffon…”

Nicchi (Getty Images)

Il presidente dell'AIA: "Fino all’ultimo cercherò di evitare lo sciopero, ma non ce la facciamo più: alla fine ci costringeranno a rimanere a casa"

Redazione ITASportPress

Marcello Nicchi è intervenuto ai microfoni di "Radio Anch'io Sport", programma in onda sulle frequenze di Radio 1; ecco quanto dichiarato dal presidente dell'AIA:

SFOGO - "La situazione interna è drammatica, non ci si rende conto quelli che sono i pericoli e le cose si aggravano. Ci si preoccupa di altro e non delle cose che contano, è una cosa imbarazzante. Si va a toccare la nostra autonomia, riducendo il nostro voto, quando invece ad oggi noi riceviamo minacce. Vogliono indebolire il peso politico degli arbitri. Questo va a turbare il nostro mondo in un momento delicato perché la stagione sta per terminare, potrebbe essere l'inizio di una nuova Calciopoli: qualcuno vuole mettere le mani sugli arbitri e questo può vuol dire che poi ognuno dice la sua. Noi siamo bravi perché siamo autonomi. Fino all’ultimo cercherò di evitare lo sciopero, ma non ce la facciamo più: alla fine ci costringeranno a rimanere a casa. C'è anche il problema dei rimborsi in ritardo: un ragazzo non può avere il rimborso dopo sette mesi. Violenza? Ci lotto da dieci anni. C'è stato un ragazzo da 18 anni picchiato da un energumeno da 32 e nessuno dice una parola. Seguo sempre i giovani fischietti nei nuovi campetti di periferia".

REAL MADRID-JUVENTUS - "A livello generale non mi permetto di dare giudizi a livello tecnico. Buffon è un grandissimo campione che si avvia, credo, ad una carriera dirigenziale e a questi livelli bisogna stare attenti a quello che si dice perché tanti ragazzini seguono il calcio. Ci sono le istituzioni preposte a giudicare l'operato dell'arbitro. Collina ha designato Oliver, evidentemente era arrivato il momento per lanciarlo. Lui avrà fatto le sue valutazioni e ha ritenuto questo ragazzo all'altezza di Real Madrid-Juventus.

VAR - "E' uno strumento da tutti accettato e da tutti voluto. Non dimentichiamoci che alla fine decide l'arbitro e quando ci sono dei dubbi devono andare al monitor. Si continua nel frattempo a migliorare perché si prende sempre più confidenza con la tecnologia: a livello generale bisogna essere più che soddisfatti, pur riconoscendo gli errori fatti finora anche se sono stati pochi. E da ora in poi saranno ridotti ancora di più".

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