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Raiola, duro attacco a Guardiola: “E’ un vigliacco, un cane. A Wembley lo cercai, ma Galliani…”

"Come allenatore è fantastico, ma come persona è zero"

Redazione ITASportPress

Dopo un anno di rodaggio, Pep Guardiola ha finalmente trovato la quadratura del cerchio con il Manchester City: praticamente campione d'Inghilterra (manca solo l'aritmetica, +16 sul Manchester United quando mancano otto giornate al termine della Premier League) e in lotta per la Champions League (ai quarti di finale se la vedrà contro il Liverpool in un derby tutto "british").

RAPPORTI TESI - Il tecnico spagnolo è uno dei migliori al mondo nel suo ruolo, forse anche il numero uno, ma sull'altare delle sue idee tattiche ha sacrificato diversi rapporti umani, uno su tutti quello con Zlatan Ibrahimovic. Nella stagione 2009/10, infatti, tra i due le cose ai tempi del Barcellona non andavano affatto bene, con il fuoriclasse svedese che, dopo essere andato via, ha più volte sottolineato, in maniera piuttosto decisa, il lato negativo della sua persona, senza mai però mettere bocca sul piano lavorativo, visto che sull'allenatore non ha mai avuto nulla da dire.

PARLA MINO - Mino Raiola, agente dell'attaccante classe '81 che recentemente ha firmato con i Los Angeles Galaxy, fa eco alle dichiarazioni storiche e ormai note rilasciate negli anni dal suo assistito e, attraverso le pagine del magazine olandese Quote, sferra un duro attacco all'ex centrocampista: "Come allenatore è fantastico, ma come persona è zero. E' un vigliacco, un cane, il classico prete: fai come ti dico, non fare quello che faccio. Dopo la finale di Champions League giocata a Wembley nel 2011 tra il Barcellona e il Manchester United sono andato a cercarlo negli spogliatoi, solo Adriano Galliani mi ha fermato. Per fortuna di Guardiola. Ha detto a Zlatan di andare da lui se avesse avuto problemi o lamentele, ma poi lo ha semplicemente ignorato e non lo faceva giocare. Non lo ha nemmeno salutato quando è andato al Milan. Guardiola ha fatto lo stesso anche con Maxwell (altro suo assistito, ndr), che è un ragazzo adorabile, così dissi a Zlatan di andare a parcheggiare la sua Ferrari nel posto dell'allenatore".

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