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Robinho, le motivazioni della condanna: “Dispregio per la vittima”

L'attaccante brasiliano è stato condannato a novembre a 9 anni di carcere per violenza sessuale

Redazione ITASportPress

Robinho ha cominciato con il piede giusto l’avventura al Sivasspor, club turco che gli ha dato fiducia dopo un anno di inattività e soprattutto dopo la condanna a 9 anni di carcere per violenza sessuale pronunciata lo scorso 23 novembre. Il fatto risalirebbe alla permanenza di Robinho al Milan e sarebbe avvenuto nel 2013 in una discoteca milanese.

L’attaccante si è sempre professato innocente, ma le motivazioni della condanna sembrano inequivocabili: "Si deve dare rilievo particolarmente negativo ai toni e alle espressioni utilizzate nel commentare gli eventi, nel descrivere la ragazza con epiteti umilianti e termini spesso crudi e sprezzanti, segni inequivocabili di spregiudicatezza e quindi di consapevolezza di una futura impunità. Tale consapevolezza ha indotto gli imputati persino a ridere più volte dell'accaduto, evidenziando così un assoluto dispregio per la condizione della vittima, esposta a ripetute umiliazioni, oltre che ad atti di violenza sessuale mediante abusi particolarmente invasivi, e con un'assoluta sopraffazione fisica della vittima".

Robinho, condannato insieme a quattro amici, dovrà anche risarcire la vittima con 60.000 euro.

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