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Tavano: “Che rimpianto non aver giocato il Mondiale nel 2006”

Le parole dell'ex attaccante di Livorno ed Empoli al sito del giornalista di Sky Sport, Gianluca Di Marzio.

Redazione ITASportPress

Ai microfoni di "Gianluca Di Marzio.com" parla Francesco Tavano, ex attaccante di Livorno ed Empoli. Tavano ripercorre la sua carriera tra amarcord e un pizzico di nostalgia.

MONDIALI - “Venivo da 19 gol in Serie A con la maglia dell’Empoli, Lippi mi aveva inserito nella lista dei preconvocati per lo stage finale a Roma. La domenica prima mi infortunio, vado lo stesso A Roma. Il tempo di visitarmi, di dirmi che non avrei recuperato e di conseguenza che non sarei potuto andare comunque al Mondiale. Il rimpianto più grande della mia carriera”.

VALENCIA - "Realisticamente è durata una settimana. Appena sette giorni dopo il mio arrivo ho saputo che l’allenatore, Quique Sanchez Flores non mi voleva. Io me lo chiedo ancora oggi, un pensiero che non mi da pace quasi: perché spendere 10 milioni per un giocatore che non vuoi? Per me era l’opportunità della vita, ad aprile mi aveva cercato anche l’Inter. Ero partito felice per la Spagna e invece...". L’unica cosa bella - racconta Tavano - è stato l’esordio in Champions…voluto dal pubblico! Gridavano ‘Tavano, Tavano’ e allora l’allenatore mi ha fatto entrare, senza che nemmeno mi scaldassi. Loro avevano un po’ di fiducia in me, non si aspettavano quell’epilogo…”.

LIVORNO -"Per fortuna mi prese Spinelli al Livorno, dove peraltro è nata la mia famosa esultanza. Una sera io e Francesco Volpe eravamo andati a cena fuori e avevamo bevuto qualche bicchiere di troppo. Io ad un certo punto, verso il dolce, gli ho fatto questo gesto per mimargli che ero un po’ brillo. Lui subito mi fa… ‘Bene, allora se segni domenica devi esultare così’. Era la prima giornata di campionato, feci tripletta. E via con l’esultanza… Che avendomi portato bene ho continuato e continuo a farla”.

EMPOLI -  "L’azzurro dell’Empoli ce l’ho nel cuore, per me è una seconda famiglia. Spero un giorno di tornarci, da dirigente chissà. Ora guardo tutte le partite in tv e sono il primo tifoso”.

Ora gioca al Prato in Lega Pro… “E lo farò fin quando le gambe reggeranno. Perché questo non è solo il mio lavoro, è la mia passione”.