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Zola avvisa Guardiola: “Questo Napoli può fare male anche al City”

Zola (Getty Images)

L'ex attaccante azzurro: "La 10 darebbe ad Insigne energie straordinarie"

Redazione ITASportPress

Per il Napoli questo è il miglior momento per affrontare il Manchester City, anche se i Citizens vengono dalla roboante vittoria per 7-2 sullo Stoke City e comandano la classifica di Premier League. Ma la squadra di Sarri non è da meno, visto che è in testa alla Serie A a punteggio pieno ed ha espugnato un campo difficile come l'Olimpico di Roma. Martedì sera in Champions League il primo importante esame per gli azzurri che si troveranno di fronte De Bruyne e compagni. Gianfranco Zola, ex attaccante del club partenopeo, intervistato dal quotidiano 'Il Mattino', ha parlato del Napoli; ecco i passaggi più significativi: "Ho studiato a fondo il gioco del Napoli. Mi piacciono le squadre che propongono un calcio piacevole e questo gli uomini di Sarri riescono a farlo perché hanno una grande capacità di uscire e di fare il massimo nella gestione del pallone, in qualsiasi situazione si trovino. Osservateli: non buttano mai via la palla e hanno una capacità unica di muoverla in spazi stretti. Sanno controllare la partita con fraseggi corti, sono bravissimi ad attaccare gli spazi. Le cifre sono significative: 12 gol in casa e 14 in trasferta, numeriche dimostrano la grande forza del Napoli, l’autorevolezza con cui gioca anche lontano dal San Paolo. Per gli avversari è complicato affrontare una squadra così".

SCUDETTO - "Mi auguro che sia l’anno giusto. Per il Napoli e anche per il campionato perché negli ultimi sei anni c’è stato un assoluto dominio della Juve. Ecco, la vittoria del Napoli sarebbe una boccata di ossigeno per il campionato, oltre che un premio per il lavoro della squadra e la passione della città".

INSIGNE - "Sono contento per Lorenzo, cresciuto notevolmente in questi anni. Ha saputo conquistare lo status di grande calciatore attraverso il lavoro, il gioco, i risultati, i gol importanti come quello alla Roma: tutto questo gli ha conferito autorità. La regola vale oggi come ieri: un grande campione non nasce da un giorno all’altro, si costruisce nel tempo e Insigne si è conquistato tutto meritatamente in un contesto che lo valorizza. Se merita la 10? Parlo della mia esperienza personale. Il Chelsea volle ritirare la 25, il numero della mia maglia. Un grande gesto di attenzione, però io sarei contento se il club volesse riassegnarla e lo dico sulla base dell’esperienza che feci a Napoli quando indossai la 10 di Maradona. Fu un onore e una responsabilità, però mi diede tanto sotto l’aspetto energetico. Uno stimolo in più. Potrebbe avere lo stesso effetto su Insigne, però io non sono Diego,non tocca a me decidere".

SFIDA AL CITY - "Due squadre che hanno un’identità definita, con punti di contatto e anche differenze tra un sistema e l’altro: Pep cerca di sfruttare di più il gioco in ampiezza, Maurizio gioca sul breve. Il punto di contatto è il grande lavoro che fanno sull’espressione del gioco. Sarà una gara bellissima. Il City ha un grande spessore tecnico ed è cresciuto in questa stagione,ma il risultato non è scontato perché dalla parte del Napoli ci sono ottimi giocatori,il lavoro e l’abnegazione. Il City parte con un leggero vantaggio, però fossi in Guardiola starei attento".