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Catania, verso il Fondi tra passato e futuro con un occhio al mercato

Il punto sui rossazzurri a una settimana dal ritorno del campionato. Tra allenamenti e trattative.

Redazione ITASportPress

Alla conferenza stampa di Marchese, ieri a Torre del Grifo, sembrava quasi che il tempo si fosse fermato. C'era il terzino sinistro, uno dei protagonisti delle splendide annate in Serie A, c'era anche Lo Monaco, direttore generale della società negli anni d'oro della massima serie. In realtà, però, lo scenario è tutto cambiato. Il Catania non è in A, ma langue in Lega Pro dopo una discesa agli inferi tanto veloce quanto mortificante nei modi (due retrocessioni di fila, una decisa dalla giustizia sportiva).

Negli ultimi due giorni (anche tramite il presidente Franco) sono arrivati messaggi rassicuranti da parte della dirigenza rossazzurra sul futuro della società. Le società della holding Finaria hanno ripreso a correre. Non c'è più l'obbligo di vendere (e forse non c'è mai stata la volontà di farlo) e i conti della società etnea non sono più da profondo rosso. L'allerta però rimane: tanti (troppi) gli errori nel passato recente. E sul groppone sono rimasti i debiti da pagare. Alle volte sembra essere di stare in un videogame: appena sembra che tu abbia debellato un virus, ne esce altro e un altro ancora. Il 'virus' più grave adesso si chiama Sporting Lisbona con 1,4 milioni di euro da pagare per l'acquisto di Rinaudo.

Il -6 del caso Castro, inoltre, rimane definitivo. Nessun ricorso, nessuna possibilità di sconto. Per il secondo anno consecutivo i rossazzurri devono far i conti con una penalizzazione che complica i piani di rilancio.

Il campo, poi, emette le proprie sentenze.

Al momento il Catania si trova in zona play-off, ma le ultime due gare hanno lasciato qualche perplessità sul proseguimento della stagione. La sosta, in questo caso, è stata quanto mai benedetta. L'arrivo di Marchese servirà a Rigoli per valutare un cambio di modulo. Addio al 4-3-3, spazio al 3-5-2: modulo compatto che permette di avere maggiore densità in mezzo al campo. Trovare un incursore di fascia bravo anche a difendere sarà il compito di queste due settimane di mercato. Il profilo di Baldanzeddu piace, ma non è l'unico ad essere monitorato. Piaceva Di Piazza (che Rigoli ha allenato ad Agrigento), ma il calciatore ha preferito le sirene pugliesi, precisamente quelle del Foggia. Ed è l'attacco il punto dolente dell'organico. Non si discutono le qualità tecniche dei singoli calciatori (probabile che da altre parti possano esprimere al meglio le proprie capacità), ma sono evidenti le perplessità sul loro rendimento nel girone d'andata. E crediamo - forse un po' presuntuosamente - che anche la società sia d'accordo nel considerare la stagione di Calil, Paolucci, Anastasi, al di sotto delle loro capacità. E almeno due su tre dovrebbero avere le valigie pronte e volare verso altri lidi.

Si parla insistentemente di Perez come possibile arrivo. La 'serpe', come ha detto Lo Monaco, capace di capitalizzare la mole di gioco creata dalla squadra allenata da Rigoli. Convincere l'Ascoli (che dovrà trovare il sostituto) non è semplice, mentre dovrebbe esserci già l'accordo con il giocatore. Meglio una Serie B da riserva o una Lega Pro da titolare in una squadra blasonata? La risposta dovrebbe essere ovvia ed è altrettanto ovvio che in terza serie, più che il portafoglio, contino le motivazioni.

Nel sondaggio di fine anno realizzato dal nostro sito, i tifosi del Catania avevano salvato l'operato di Lo Monaco, ma avevano bocciato quello di Rigoli. E proprio il tecnico di Raccuja sarà l'osservato speciale nelle prossime gare: la gara in notturna (e in diretta televisiva) contro il Fondi e quella casalinga contro la Reggina saranno fondamentali per rinforzare la propria posizione in panchina.

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