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Juventus, l’ex Ferrara: “Non provate a punzecchiare Higuain”

"Buffon merita il Pallone d’oro e ha già una carriera leggendaria. Un Mondiale, sei scudetti di fila… Però è vero che la Champions ha un sapore diverso, speciale"

Redazione ITASportPress

Ciro Ferrara, ex difensore della Juventus, ha rilasciato un'intervista al quotidiano 'La Repubblica' in vista della finale di Champions League di questa sera, tra Juventus e Real Madrid: "La Champions deve tornare in Italia. Dobbiamo riportarla a Torino, è ora. Zidane sta facendo un grandissimo lavoro, ha preso in mano il Real in un momento difficile, l’ha portato sul tetto d’Europa in pochi mesi. In un club così, con tanta pressione e poco tempo a disposizione, poteva riuscirci solo un grande allenatore e lui ha dimostrato subito di esserlo. Io sono contento per lui, ma è ora che vinca la Juventus. Tatticamente la Juve è l’ordine, l’organizzazione. Quando si esalta la difesa bianconera, si parla soltanto di metà del suo potenziale: se la Juventus prende pochi gol è perché è una squadra quadrata, in cui ognuno è votato al sacrificio. Prendete per esempio Mandzukic e il suo nuovo ruolo. Il Real ha più individualità, è chiaro. Però ha trovato gli equilibri giusti grazie all’inserimento di Casemiro davanti alla difesa. Higuain? Credo che lo abbiano punzecchiato troppo nell’ultima conferenza. E punzecchiare Higuain è un giochino pericoloso per tutti. Guardate cos’è successo in semifinale: giorni a parlare della sua scarsa incidenza in Europa, e poi ha segnato una doppietta fuori casa al Monaco. Mica male per uno che non è decisivo… Si dice che in una finale di Champions non esistano favorite. Io credo soprattutto che valga in questa qui, perché Juventus e Real ci arrivano entrambe in ottime condizioni, praticamente con tutti gli uomini a disposizione. Bisogna sperare che qualcuno del Real stavolta sia in una giornata meno felice, al di sotto delle proprie possibilità… Con Mijatovic abbiamo scherzato ancora su quella finale del ’98 e il suo gol in fuorigioco… Però il passato non conta, credetemi, quando giochi una partita del genere. E non penso possa influenzare la Juve di oggi, che deve viverla senza rivangare le possibilità perdute in passato ma concentrandosi solo sull’occasione enorme che ha davanti. In fondo, di questa squadra sono in pochi i superstiti di Berlino, due anni fa. Buffon merita il Pallone d’oro e ha già una carriera leggendaria. Un Mondiale, sei scudetti di fila… Però è vero che la Champions ha un sapore diverso, speciale. La vigilia è una lunga attesa in cui non fai che pensare altro alla partita. Però, credetemi, non c’è tempo per emozionarsi, di solito ti concentri sugli avversari, in particolare su quello che devi marcare. Pensi a cosa devi fare, rivedi cos’hai preparato nei giorni precedenti, immagini cosa ti aspetta in partita".