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Cina, Lippi: “Juventus, a Barcellona servono Birindelli e Zalayeta. Allegri come me”

Il commissario tecnico della Cina parla ai microfoni di Premium Sport

Redazione ITASportPress

In vista della sfida del Camp Nou di questa sera tra Barcellona e Juventus, Marcello Lippi, che nel 2003 alla guida dei bianconeri eliminò ai tempi supplementari proprio i catalani ai quarti di finale della Champions League, ha parlato ai microfoni di Premium Sport; ecco quanto dichiarato dall'attuale commissario tecnico della Cina:"Per batterli prima di tutto bisogna rimanere in dieci (ride, ndr), poi bisogna triplicare concentrazione ed energie e alla fine serve un cross di Birindelli e una girata di Zalayeta... è semplice! Mi ricordo tutto di quella partita, soffrimmo ma con grande determinazione: quella vittoria fu una grande gioia, davanti a 110.000 spettatori. Anche se il mio più bel successo è quello del Mondiale azzurro, niente è paragonabile. Prima di queste partite dicevo di non guardare gli spalti, di giocare la partita come si fosse nel proprio stadio.Nella gara di andata ho visto una squadra molto forte e intelligente: convinta della propria forza e della ricerca delle debolezze degli avversari. Il Barcellona ha una qualità offensiva che nessuno ha al mondo, ma ha solo quella, mentre la Juventus ha altre cose: i bianconeri hanno la migliore difesa d’Europa e la capacità di sapere gestire le partite".

BUFFON - "Non l'ho mai sentito parlare, così come Totti, del proprio futuro: per loro conta solo il presente e il presente è il campo".

DYBALA-MESSI"Paulo, la prima volta che l’ho visto, mi ricordava Sivori. Può avere le caratteristiche anche di Messi, ma dovrà decidere tante grandi partite così come ha fatto il talento del Barcellona: bisogna stare attenti ai paragoni. Messi in calo? Ogni volta che vedo i risultati di Barcellona, vedo goal e assist di Messi: non credo che sia calato lui, ma tutto il resto del Barcellona. Il calo è più difensivo e condiziona tutta la squadra. Ma anche Bayern Monaco e Real Madrid sono calate, mentre la Juventus è cresciuta e ora la giudico alla pari".

ALLEGRI - "E' arrivato alla Juventus alla mia stessa età, è toscano come me e ha vinto il campionato alla prima stagione: anche a me piaceva cambiare spesso modulo, ci sono molte più analogie con lui che con Sarri. Le diffidenze iniziali erano solo dovute al suo passato al Milan: anche Ancelotti, che reputo il migliore allenatore al mondo, ci è passato".

CONTE - "Sta diventando uno dei migliori. Mi sembra che a Londra stia bene e voglia fare la Champions League con il Chelsea l’anno prossimo: non penso cambierà panchina".

CINESI - "Inter e Milan? Sono passaggi di consegne che significano amore per la squadra, da parte di Moratti e Berlusconi: sono squadre che non possono più essere gestite da famiglie, ma da grandi gruppi imprenditoriali come sono attualmente quelli cinesi, russi o arabi. Suning, ad esempio, è un gruppo molto conosciuto, uno dei gruppi più grossi in Cina e hanno dimostrato una programmazione importante. Non si capiscono chi siano invece quelli del Milan, a breve anche loro mostreranno il loro programma ed il loro modo di investire".

MILAN - "Galliani mi ha chiesto spesso, in passato, di approdare in rossonero, ma ho sempre detto di no: gli ho dato, invece, la mia disponibilità l’anno scorso, ma la squadra poi andò bene e non se ne parlò più".

ITALIA - "Mio figlio non avrebbe potuto fare il suo lavoro se fossi diventato direttore tecnico e quindi mi sono fatto da parte".