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Real Madrid-Juventus, l’ex arbitro Pieri: “Nessun dubbio, era rigore”

Le parole dell'ex arbitro internazionale a Rai Sport

Redazione ITASportPress

Regolamento alla mano, l'ex arbitro internazionale Tiziano Pieri, non ha dubbi: "c'era il rigore" concesso al 96' dall'arbitro inglese Oliver in favore del Real e contro la Juventus.

Ospite di Rai Sport, Pieri - esperto di Var - ha ricostruito la dinamica che ha portato all'azione contestata.

LA DINAMICA DELL'AZIONE - "Minuto 92, sponda di Ronaldo per Lucas Vazquez che prende posizione. Rinviene il difensore della Juventus Benatia che appoggia le mani sulla schiena, dopo di che con la gamba sinistra colpisce l'avversario sul fianco, sotto la parte dell'ascella. Il pallone - spiega Pieri - viene sfiorato dal collo del piede di Benatia e, solo dopo, colpisce il petto del calciatore del Real. A quel punto il pallone prende la direzione di Buffon, non andando verso il centrocampo, di conseguenza l'intervento di Benatia non è netto sul pallone. Il regolamento, per quello che ho descritto, definisce l'intervento di Benatia "imprudente", quindi non considera le conseguenze del suo intervento. L'arbitro in campo non deve avere dubbi, deve dimostrare coerenza regolamentare. E tutti i canoni regolamentari certificano che questo è un calcio di rigore".

RISERVE SU DOPO L'ACCADUTO - Piuttosto Pieri ha delle riserve sul comportamento tenuto dal fischietto inglese dopo l'accaduto e il parapiglia che si è scatenato: "La partita di Oliver è stata buona fino a quel momento, anche se a livello disciplinare è stato abbastanza incoerente, si è preso delle licenze. Però ha mantenuto l'equilibrio, la correttezza, soprattutto l'equità durante l'arco della gara. Dopo il rigore molto probabilmente ha perso l'equilibrio - aggiunge Pieri - e ha deciso di espellere Buffon troppo velocemente senza avere la personalità per gestire queste proteste. In questi casi un arbitro di personalità prende il capitano e lo porta via, chiedendo di allontanare i suoi compagni ed eventualmente ammonendo il più nervoso di loro, ma il cartellino rosso in quel momento è fuori luogo".