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Juventus, l’ex Galderisi a ISP: “E’ la vittoria di Allegri, questa squadra fa paura. Dybala consacrato a livello internazionale”

L’ex attaccante della squadra bianconera è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni

Redazione ITASportPress

Una strepitosa Juventus ha annientato il Barcellona allo Stadium. Una grande prova di forza della squadra di Massimiliano Allegri che, ha surclassato i blaugrana meritando la vittoria netta per 3-0. Solidità difensiva, fantasia e cinismo sotto porta sono stati i fattori che, hanno permesso ai bianconeri di acquisire un ottimo vantaggio in vista della sfida di ritorno al Camp Nou. Ma ripensando all'impresa dei catalani con il Paris Saint-Germain, non sarà per nulla semplice. Adesso, però, i campioni d'Italia possono contare su un Dybala diventato decisivo anche in Champions League.

Intervenuto in esclusiva ai microfoni di ITASportPress.it, Giuseppe Galderisi, che ha vestito la maglia bianconera dal 1980 al 1983, ha analizzato la prova di Buffon e compagni: "Non mi aspettavo un risultato così netto, ma si avvertiva una certa positività. L'approccio della Juventus è stato straordinario, c'era molta cattiveria e determinazione. La forza di questa squadra è dovuta alla mentalità: si sacrifica, lotta su ogni pallone. Ho visto dei giocatori che hanno fatto cose incredibili su certi aspetti, anche di fronte a dei marziani come quelli del Barcellona. Buffon ha compiuto una parata strepitosa, quella palla era impossibile da prendere, vista la velocità d'esecuzione di Iniesta".

La Juventus, nonostante avesse di fronte il Barcellona, non si è snaturata, confermando il 4-2-3-1 super offensivo, con Dani Alves e Alex Sandro esterni bassi. Con questo modulo i bianconeri hanno cambiato marcia: possiamo definirla la vittoria di Massimiliano Allegri?

"Qui si parla degli allenatori solo quando arrivano risultati negativi. In questa stagione la Juventus è stata etichettata come una squadra che vince tanto, ma diverte poco. Chi conosce l'ambiente juventino sa che l'importante è vincere. Detto questo, credo che Allegri stia facendo una lavoro straordinario, perché convincere i calciatori a muoversi in un certo modo, sacrificarsi e giocare l'uno per l'altro non è per niente semplice. C'è tanto del tecnico livornese in questa Juve".

In queste ultime settimane si sono sprecati i paragoni tra Paulo Dybala e Lionel Messi. La 'Joya', ieri sera, è stata determinante per la doppietta e per la prestazione offerta: è la gara che può consacrare l'argentino a livello internazionale?

"I suoi due gol sono delle perle: è sembrato tutto facile, invece era molto difficile. Soprattutto la prima rete è di una bellezza e velocità d'esecuzione da giocatore vero. Mentre nella seconda ha tenuto bassa la palla. Ma al di là delle due marcature, che sono fondamentali per la consacrazione di un ragazzo che deve confrontarsi sempre di più con queste squadre, è la prestazione che fa paura: per intensità, qualità e per come ha difeso certi palloni. E' un giocatore che non dà punti di riferimento, ma la Juventus sa sempre dove trovarlo. Quando Higuain si abbassa lui si butta sempre dentro".

Da sottolineare l'ennesima prestazione convincente di Mario Mandzukic sulla fascia sinistra. Sembra che il croato abbia ricoperto da sempre quella posizione.

"E' stato un mostro sotto l'aspetto della dedizione e della concentrazione. Molto attento nelle diagonali, a ripiegare in difesa e nel leggere le situazioni. Mandzukic si è adattato ad una situazione che in un altra squadra non è proponibile, però alla Juventus c'era bisogno di questo e lui lo sa fare molto bene, dando un contributo fantastico".

Una grande gara anche per l'ex Dani Alves che aveva voglia di rivalsa...

"Non solo la sua ma di tutti. Si vedeva già dal riscaldamento l'applicazione che i giocatori mettevano. Un modo di approcciare la gara decisamente diverso da quello che vedevo dall'altra parte. Era una partita che sentivano tutti e le due sfide col Napoli sono servite per capire come mantenere l'ordine e aiutarsi. Dani Alves e Alex Sandro sono due giocatori di spinta ed hanno fatto una gran lavoro sulla fascia, sia in interdizione, sia quando potevano attaccare".

In vista del match di ritorno la Juventus parte con un ottimo vantaggio, ma balza subito agli occhi la disfatta del Paris Saint-Germain proprio contro i blaugrana: che atteggiamento dovranno adottare i bianconeri?

"I numeri dicono che la Juventus non è il Paris Saint-Germain e questo già è un fattore da non sottovalutare. Inoltre mi sembra di aver già capito che Allegri ha ben chiara la situazione. Già da ieri ha detto che a Barcellona puoi difenderti, ma senza abbassarsi eccessivamente. I bianconeri devono ripetere la prestazione dello Stadium: aggredire gli avversari fino alla loro linea di porta e non metterli nelle condizioni di poter attivare i tre fenomeni che hanno davanti. I blaugrana sono squadra stratosferica, ma non è quella di una volta. La palla viaggia molto più lentamente e di conseguenza la Juventus, che si muove bene, riesce a controllare senza grandi problemi".

Adesso il 'Triplete' diventa un obiettivo sempre più alla portata?

"La forza dimostrata ieri dalla Juventus non deve illudere nessuno. Puntava al Triplete prima e lo farà anche adesso. La strada più difficile è quella della Champions League. Il campionato può perderlo solo la squadra di Allegri, anche se non è facile mantenere questa determinazione. La Juventus in questi anni ha dato una grande dimostrazione di crescita esponenziale nel cercare di colmare quel gap che c'era con i top club europei. Adesso questa Juve fa paura in tutto il mondo. Questo è un grande successo della società e soprattutto di un allenatore criticato per certi aspetti".