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Palermo, l’ex Atzori a ISP: “Zamparini finora paziente, ma De Zerbi ha lasciato la sua impronta. Su Corini…”

L'ex calciatore del Palermo è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Itasportpress.it per dire la sua sulla squadra rosanero

Antonino Lo Re

Dopo la sconfitta del Palermo in Coppa Italia ai calci di rigore contro lo Spezia, il presidente Maurizio Zamparini ha deciso per l'esonero di Roberto De Zerbi. Al suo posto è stato ingaggiato Eugenio Corini, che già è arrivato nel Capoluogo siciliano. Ai microfoni di ItaSportPress.it, è intervenuto l'ex giocatore rosanero Gianluca Atzori, il quale ha dichiarato: "Io penso che De Zerbi sia un ottimo allenatore, però purtroppo i risultati non sono arrivati. Sono contento per Corini, insieme abbiamo vinto il campionato cadetto, portando il Palermo in Serie A. Arriva in una piazza che lo ama, visto le cose che ha fatto in passato. La salvezza è alla portata dei rosanero, ma il compito non è per niente facile".

La squadra di De Zerbi nonostante i risultati negativi ottenuti, ha mostrato sprazzi di buon calcio. Come si spiega le zero vittorie in casa?

"A volte nel calcio pur giocando bene non riesci a portare a casa dei punti. Ho visto anche delle squadre giocare veramente male e vincere. In alcuni casi, il risultato viene mascherato da una vittoria, da un singolo episodio o da una decisione arbitrale. De Zerbi ha lasciato un'impronta, in fase di possesso i suoi giocatori sviluppavano un gioco non improvvisato, ma preparato in settimana durante gli allenamenti. L'idea dell'allenatore era stata trasmessa ai ragazzi, ma è difficile dire cosa non sia andato. Conoscendo Zamparini, viste le numerose sconfitte, credo sia stato abbastanza paziente (ride, ndr)".

Inizialmente, su cosa dovrà lavorare Corini?

"Eugenio è stato un grandissimo giocatore, quindi sa che i problemi del Palermo riguardano più l'aspetto mentale che fisico. In questo momento mancano i risultati e la fiducia, ritrovando i punti i giocatori si sbloccheranno mentalmente. La miglior medicina sono i risultati positivi. A mio avviso l'organico rosanero è in grado di salvarsi e le squadre che lottano per retrocedere sono lì, quindi i margini per recuperare ci sono".

In questa prima fase di campionato, la squadra ha cambiato spesso il sistema di gioco. In base alle caratteristiche dei giocatori presenti in rosa, qual è il modulo più adatto?

"Credo che una squadra vada costruita su un sistema di gioco ben preciso. Però un allenatore non può limitarsi solo ad avere un modulo, dal 3-5-2 i ragazzi devono avere un'evoluzione. In Serie A è un ottimo sistema per i club che devono salvarsi, molto efficace, ma passare ad una difesa a quattro, provandola e lavorandoci in settimana, fa si che la squadra sia più sbilanciata in avanti. La base è la difesa a tre e la naturale evoluzione è passare ad modulo che ti permette di osare di più e i giocatori del Palermo sanno farlo".

Atzori, il calciatore del Palermo che l'ha più impressionata?

"Ho grande fiducia e stima in Goldaniga. L'ho seguito dai tempi di Perugia e mi ha subito colpito. In rosanero, soprattutto con Ballardini ha disputato ottime prestazioni. Avendo in passato ricoperto il ruolo di difensore centrale, ho un occhio particolare per questa posizione e penso che sia un buon giocatore".