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Catanzaro, il dito medio della vice-presidente rivolto ai contestatori

Vola qualche parola di troppo e la vice-presidente Gessica Cosentino risponde in modo inequivocabile, mimando subito dopo il gesto di non avere alcun intenzione di andar via.

Redazione ITASportPress

Dopo Catanzaro-Messina, i giallorossi hanno appena perso la quinta gara stagionale su sei disputate, un gruppo di tifosi urla la propria rabbia addosso alla dirigenza. Vola qualche parola di troppo e la vice-presidente Gessica Cosentino risponde in modo inequivocabile, mimando subito dopo il gesto di non avere alcun intenzione di andar via.

Ecco la nota della società sull'accaduto:

In relazione all’episodio avvenuto ieri al termine della partita Catanzaro-Messina, oggetto delle più disparate strumentalizzazioni,  è opportuno chiarire che la vice presidente Gessica Cosentino ha reagito con un gesto di stizza certamente inusuale, ma comprensibile date le circostanze in cui è maturato, nei confronti di pochi e ben individuati personaggi presenti allo stadio, che la hanno aggredita verbalmente, investendola rabbiosamente con frasi irripetibili di chiara natura sessista, rivolte a lei stessa e alle sue familiari.

Una precisazione che, lungi dal voler rappresentare una giustificazione per l’accaduto, serve a chiarire che il gesto non era certo rivolto alla tifoseria, della quale fin dal primo momento si è accettata serenamente e rispettosamente la lunga e certo spiacevole contestazione, nella certezza che saranno solo i risultati ottenuti sul campo a dare ragione o meno al svolto dalla società. La tifoseria tutta dovrebbe piuttosto dissociarsi dal comportamento reiterato di alcuni sedicenti tifosi, che nulla ha a che vedere con il calcio o con la contestazione alla guida societaria, ma rappresenta soltanto lo sfogo di infimi istinti animaleschi, ancor più grave perché rivolto a delle donne, e che in nessun modo più essere giustificato o compreso. Comportamenti esasperanti che si ripetono sia durante gli allenamenti che a margine delle partite di campionato, di cui tanti tifosi sono testimoni, e verso i quali è umanamente comprensibile che prima o poi ci possa essere una qualche reazione. Certo è che se gli insulti sono destinati a ferire e a logorare psicologicamente la proprietà, infierendo in particolare sulla componente femminile probabilmente considerata più debole sul piano caratteriale, con l'obiettivo di provocare un qualche cedimento nella volontà di proseguire l’impegno calcistico a Catanzaro, gli autori ne saranno delusi, poiché al contrario non fanno che rafforzare la determinazione della società tutta a lavorare senza esitazioni fino al raggiungimento degli obiettivi prefissati.