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Lega Pro, si è dimesso il presidente Gravina

Quanto ai possibili candidati alla Presidenza della Lega Pro, Gravina non si è espresso confermando però che tutto avverrà entro 20 giorni.

Redazione ITASportPress

Svolta questa sera in Lega Pro. Gabriele Gravina si è dimesso dall'incarico di presidente: ad annunciarlo lo stesso Gravina al termine del Consiglio direttivo in programma oggi a Firenze. "Ho dato le dimissioni ritenendolo un atto di correttezza per poter dare continuità al lavoro della Lega Pro e individuare la data utile per l'elezione del mio successore" ha spiegato il candidato unico alla Presidenza della Figc, in vista delle elezioni del 22 ottobre. Quanto ai possibili candidati alla Presidenza della Lega Pro, Gravina non si è espresso confermando però che tutto avverrà entro 20 giorni.

Al termine dell'Assemblea di Lega Pro e del conseguente Consiglio Direttivo è intervenuto in conferenza stampa Gabriele Gravina, presidente dimissionario della Lega Pro. "All'unanimità - ha detto Gravina - è stato approvato il bilancio di questa stagione sportiva, con buon avanzo. Ma al di là di questo è significativo il rispetto dei termini per l'approvazione. E' significativa la partecipazione costante da parte delle società. C'è una continua compattezza della Lega". Le dimissioni? "Mi sembrava un atto di correttezza per dare continuità alla Lega e per individuare una data utile per eleggere il nuovo presidente di Lega, i due vicepresidenti e tutto il Consiglio Direttivo".

Quale sarà il suo primo impegno dopo il 22 ottobre? "La mia mente è assalita da tante priorità. C'è l'esigenza di riforma del calcio italiano. Ho un carico di responsabilità importante. Dalla mattina del 23 ottobre sarò all'opera se sarò eletto presidente della FIGC. Le prime cose saranno ridare serenità ad un ambiente che attualmente è teso. Ma siamo già sulla strada giusta. Anche ieri dal Presidente della Repubblica, il calcio ha dimostrato più armonia tra tutte le componenti. Evidentemente avevamo bisogno di una candidatura unica e di dare testimonianza di compattezza. Bisogna lavorare tutti insieme per centrare un processo di riforma non più procrastinabile. Tra i primi punti il codice dei controlli e della giustizia sportiva. Ho già alcune idee e in tempi brevissimi verranno sdoganati questi due aspetti che danno certezze di riferimento. Nella stagione 2019/2020 non si potrà più partire con incertezze e zone grigie".

Ha sentito l'appello di Bonucci che diceva che a Lei sarebbero stati richiesti dei segnali. "Stimo moltissimo Leonardo Bonucci così come stimo tantissimi atleti che stanno dimostrando attaccamento al mondo del calcio. Ieri gli interventi di Sara Gama e Giorgio Chiellini sono stati di altissimo spessore e un inno all'unione, oltre che alla testimonianza di valori. Questa è la linea da seguire. Io prendo suggerimenti da chi sta sul campo. Leonardo Bonucci mi ha dato un carico di responsabilità che raccolgo con grande piacere. E' un momento di difficoltà per il calcio italiano, lo è perché lo dicono i fatti, la storia. Tutti insieme dobbiamo trovare la soluzione".

Ha avuto altri contatti con Beppe Marotta? "Non ci siamo più sentiti. E' rimasto quell'approccio iniziale di riflessione. Ora valuteremo, ci porremo anche questi obiettivi".

Ci sarà spazio per ex campioni che hanno dato tanto al calcio? "Non ci può essere preclusione per nessuno. Quando si parla di unione, partecipazione e condivisione, tutti devono essere resi partecipi. Questo non può essere legato a chi vota e chi non vota. Queste vecchie logiche non mi appartengono: per me il mondo del calcio è l'insieme di tutte le componenti. La tutela dell'interesse dei singoli può essere utile se è funzionale all'interesse del sistema. I calciatori sono una componente importante, come gli allenatori e i vecchi dirigenti. Mettiamo insieme tutte le energie positive e smaltiamo quelle negative".

Possiamo dire che la riforma della giustizia è un must nel suo programma? "E' un'esigenza oggettiva. Dobbiamo recuperare quel filo conduttore che sempre ha contraddistinto la celerità, la tempestività, l'obiettività e la certezza nell'ambito delle procedure".

Confida di convincere Tommasi e portarlo dalla sua parte? "Non mi sforzerò più di tanto. Entreremmo in una logica perversa. Esiste una piattaforma programmatica, condivisa anche dai calciatori in larghissima parte perché ci hanno lavorato. Esistono condizioni oggettive di esigenze del calcio italiano. Chi vuole aderire, partecipa. Se qualcuno vuole essere sordo, io non posso promettere violentando il mio modo di essere. Tommasi sa che esiste una esigenza di riforma del calcio italiano: se Tommasi vuole aderire, aderisca, altrimenti se non vuole scegliere questa opzione, evidentemente è un problema personale e mi dispiacerebbe".

Per quanto riguarda il futuro della Lega Pro, c'è un nome su cui catalizzare le attenzioni? "Ho rassegnato le dimissioni, il Consiglio è stato condotto ancora da Mauro Grimaldi. Convocheranno l'Assemblea, ci sono dieci giorni per le candidature e dieci giorni per le elezioni, quindi entro venti giorni la Lega Pro darà continuità a questo tipo di lavoro".