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Ancora guai per Lapo Elkann: finge rapimento dopo 48 ore hard con escort transessuale

Dopo aver finito i soldi, avrebbe contattato un familiare fingendo di essere stato rapito e di aver bisogno di 10 mila dollari per poter essere liberato

Redazione ITASportPress

Lapo Elkann, nipote dell'Avvocato Agnelli e tifosissimo della Juventus, è ricaduto in una vicenda dai contenuti a sfondo sessuale. Ma non solo. A New York, per affari, il rampollo della famiglia Agnelli, secondo la ricostruzione del Daily News, si è sbarrato per 48 ore in una camera sulla 28a strada di Manhattan in compagnia di una escort transessuale, consumando cocaina e marijuana. Dopo aver finito i soldi, avrebbe contattato un familiare fingendo di essere stato rapito e di aver bisogno di 10 mila dollari per poter essere liberato.

La persona di fiducia però si sarebbe rivolta alla polizia. Una volta che il fondatore di Italia Independent e la prostituta avrebbero lasciato l'appartamento per ritirare il contante, sarebbero stati bloccati dagli agenti. In un primo momento la escort, la 29enne Curtis McKinstry, sarebbe stata accusata di tentata estorsione.

Dopo più approfondite indagini, riporta la Gazzetta dello Sport,  la versione di Elkann sarebbe apparsa inverosimile e sarebbe stata determinata la sua totale responsabilità nell'accaduto. Nella mattinata di domenica Lapo sarebbe stato incriminato per falsa denuncia, un reato minore, e dovrebbe apparire davanti a un giudice il 25 gennaio 2017. Fonti vicine a Lapo, interpellate dall'ANSA, dichiarano "di non avere nulla da commentare o da aggiungere alla notizia circolata". Non è il primo scandalo del genere per Lapo Elkann: nel 2005 fu salvato in extremis da una overdose di droga in un appartamento di Torino dopo una notte brava in compagnia di un transessuale.