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Aquilani: “Sogno la A. Anti-Juve? Dico Roma…”

Il centrocampista è svincolato e vorrebbe un'altra esperienza in Italia

Redazione ITASportPress

L'abbiamo visto indossare le maglie di ben 10 club in 5 campionati diversi, ma Alberto Aquilani, con 16 anni di carriera alle spalle non è ancora stufo di giocare a pallone e dopo la rescissione col Las Palmas, e all'età di 34 anni, vuole una nuova occasione ed è pronto a rimettersi in gioco, possibilimente in Italia. In una lunga intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, l'ex Roma e Liverpool si racconta e confida il suo desiderio più grande.

IN SPAGNA - "Come è andata a Las Palmas? Non bene: abbiamo cambiato 4 allenatori in 5 mesi e oltre 40 giocatori. Avevo un altro anno di contratto ma non me la sentivo di scendere in Segunda e mi sono liberato per provare qualcosa di nuovo. Sono comunque rimasto colpito dalla Liga".

SULLA SERIE A - "Complimenti alla Juve per aver preso Ronaldo: un colpo incredibile dal punto di vista tecnico e commerciale. Se prima era imbattibile, figuriamoci ora. Con CR7 è attrezzata per vincere la Champions. Anti-juve? Se la giocano Roma e Napoli. Vedo però la Roma un gradino sopra. Di Francesco è un martello anche se il loro mercato ha l’incognita Pastore: gran talento, ma come mezzala può faticare. Il Napoli potrebbe aver bisogno di tempo: con Sarri era una macchina perfetta, Ancelotti è un grandissimo ma è al primo anno. Poi non sottovaluterei l’Inter che ha fatto acquisti importanti. Con Spalletti e la sua esuberanza può fare il salto di qualità. Milan? Sicuramente qualcosa cambierà, hanno preso Higuain, un grandissimo. Ma, secondo me, restano un gradino sotto".

SOGNO - Ho fatto la preparazione col Las Palmas, poi ho rescisso e mi sto allenando a Roma col mio preparatore. Mi sento pronto per una nuova esperienza. Mi sento bene, ho giocato 23 partite nella Liga, un ottimo campionato. Ho 34 anni e posso giocare ancora a buoni livelli. Però aspetto il progetto giusto. Alcune proposte sono arrivate ma non le ritengo adatte. In Italia solo approcci. Dall’estero invece le più concrete, ma per ora non le ho prese in considerazione perché la mia priorità è la A. Ho ancora qualcosa da dare qui. Tornare alla Roma? È come se mi chiedessero se voglio giocare il Mondiale. Ma come faccio? Sarei dovuto tornare 4 anni fa. Sono contento di quello che ho fatto per la Roma, tornare sarebbe un sogno, ma sono il primo a dire che non è possibile. Mi piacerebbe un giorno allenarla".