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Bertotto: “Sorpreso del periodo negativo dell’Udinese. Per la panchina mi candido”

L'ex calciatore friulano ha detto la sua sul momento della squadra bianconera

Redazione ITASportPress

“Nove sconfitte di fila sono un segnale preoccupante. Un segnale che qualcosa non va”. Così a TuttoMercatoWeb l’ex capitano dell’Udinese, Valerio Bertotto, sul momento negativo dei bianconeri.

Vista da fuori: che succede all’Udinese?

“Bisognerebbe stare dentro la realtà per comprendere i motivi di determinate situazioni. Una serie così negativa va interrotta, la ferita sembra che non si rimargini”.

Sulla carta oggi potrebbe arrivare la decima sconfitta...

“Prima di giocarle le partite sono aperte. Non bisogna pensare che l’Udinese perderà sicuramente. L’avversario si chiama Napoli, che deve continuare il suo cammino sperando che la Juve possa sbagliare qualcosa”.

Sorpreso che Oddo non sia stato ancora esonerato?

“Evidentemente stanno valutando il lavoro di Massimo al di là dei risultati e del periodo negativo. Lui è arrivato in corsa, la situazione non era e non è facile”.

Però con questi risultati si è giocato la conferma per il prossimo anno...

“Nel calcio dare tutto per scontato non è possibile. A volte le cose che ti sembrano bianche diventano nere e viceversa. L’Udinese deve fare qualche punto e chiudere questa stagione travagliata. Poi da lì bisognerà fare le analisi del caso e con grande professionalità affinché certe situazioni non si verifichino più. L’Udinese ha tutte le caratteristiche per posizionarsi in situazioni migliori”.

Per il futuro si parla di Ventura...

“Ho lavorato con Ventura all’Udinese per poco tempo. Quello è stato un anno sfortunato, sarei anche dovuto andare ai Mondiali. La storia degli allenatori è variegata, uno bravissimo magari in certi contesti non emerge e uno meno bravo riesce a fare bene. La società oggi però è giusto che lavori con Oddo. Per i discorsi futuri ci sarà tempo”

Tanti club oggi, prima di prendere Ventura, probabilmente ci pensano su tante volte. L’eliminazione dal Mondiale pesa...

“La scelta dell’allenatore per una società è importante. L’allenatore è colui che tesse le fila della stagione insieme al direttore sportivo. Crei squadra e mentalità, mica è una scelta da fare tanto per”.

E il Napoli?

“Una gran bella squadra, allenata da un grande allenatore. A Napoli devono essere orgogliosi di quanto fatto”.

Ha visto le italiane in Champions?

“Emozione allo stato puro per la Roma, grandi complimenti ad Eusebio Di Francesco. Ha dato dimostrazioni che giocare a calcio si può, anche contro le big d’Europa. La Juve aveva fatto un’impresa epica, avrebbe meritato il passaggio del turno”.

Però lo sfogo di Buffon...

“Lo sfogo di un uomo e un professionista che aveva raggiunto l’apice della sua carriera e che gli è stato tolto per un episodio. Lo sfogo, umanamente, gli è concesso. Magari nei modi e nei toni poteva essere diverso”.

Ci pensa alla panchina dell’Udinese?

“La mia volontà, il mio sogno, è allenare in Serie A. Non mi nascondo. Lavoro in funzione di questo. So che non è facile e automatico, ma la mia vita professionale precedente mi ha regalato e tanto e voglio che accada lo stesso adesso. Nella vita uno deve porsi degli obiettivi: se accadesse con l’Udinese sarei felicissimo”.