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Chievo, Campedelli: “Ci siamo imborghesiti e non fa parte del nostro Dna”

Il presidente del club veneto: "De Laurentiis arrabbiato per il 'no' di Inglese a gennaio? Non ce l'ha mai avuta con me, si consolerà con lo scudetto"

Redazione ITASportPress

Nelle ultime stagioni il Chievo ha conquistato la permanenza in Serie A con largo anticipo, ma quest'anno dovrà sudare per raggiungere la salvezza. La squadra di Rolando Maran si trova attualmente al quart'ultimo posto insieme alla Spal. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Luca Campedelli, presidente del club veneto ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "Forse abbiamo pensato tutti di essere troppo bravi. Abbiamo mollato e non possiamo permettercelo. Nel 2013-14 avevamo un punto in meno e ci salvammo all’ultimo con Corini. Situazione delicata, ma ero fiducioso come lo sono adesso. Solo che a quei tempi eravamo ancora abituati a lottare, ora non più. Ci siamo imborghesiti e non fa parte del nostro Dna. Maran obbligato a vincere? Abbiamo l’obbligo di tornare a essere quello che siamo. Un primo segnale lo abbiamo dato a San Siro, ora c’è la necessità di fare punti. Voglio rivedere il Chievo che fa la guerra e lotta con cuore e gambe, altrimenti possiamo scordarci la salvezza. Tutti dobbiamo sentirci in discussione. La Serie A non è un diritto divino, dobbiamo dimostrare di meritarla".

LASCIARE - "Se c'è la possibilità che lasci il Chievo? Sono il presidente più vecchio della Serie A e devo pensare a un futuro per il Chievo. Il “one man show” non va più bene e il KickOffers è un inizio, perché rende i tifosi più partecipi e può portare la società a diventare una public company. Dopo 26 anni mi sarei anche stufato, ma non c’è nessuno che alzi la mano per venire al posto mio".

INGLESE - Se De Laurentiis mi ha perdonato per non aver ceduto Inglese a gennaio? Non ce l’ha mai avuta con me. Tenerlo è stata la scelta giusta: i suoi gol ci serviranno per restare in A. De Laurentiis si consolerà con lo scudetto".

Il Chievo si allena nella neve