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Chievo, Pellissier sicuro: “Ventura insegnerà ancora calcio. Su D’Anna…”

"La mentalità deve essere quella di voler vincere ogni partita"

Redazione ITASportPress

Compirà 40 anni ad aprile, ma Sergio Pellissier è ancora il simbolo del Chievo Verona. L'eterno attaccante dei veneti, capitano e trascinatore, ha parlato a La Gazzetta dello Sport del momento della squadra e del cambio alla guida tecnica. Dopo l'esonero di Lorenzo D'Anna, infatti, è arrivato l'ex ct dell'Italia Gia Piero Ventura che sarà chiamato ad un duro lavoro per riportare il club in una posizione tranquilla della classifica.

APPROCCIO SBAGLIATO - "Sicuramente non è una situazione semplice. Ci siamo preparati tutta l’estate con il pensiero della penalizzazione. Sapevamo che dovevamo partire forte per annullare quel meno in classifica nel minor tempo possibile. Invece ci siamo ritrovati a sbagliare l’approccio in qualche partita e così ti ritrovi a gestire la paura di non vincere e di non farcela". Ma secondo il bomber, questo non è il momento peggiore attraversato dalla squadra: "Stagione 2008-09, quella del ritorno in Serie A. Il 21 dicembre, ultima giornata prima della pausa natalizia, perdiamo in casa contro il Genoa e siamo ultimi, a 4 punti dalla Reggina penultima e a 6 da Bologna e Torino, le prime in zona salvezza. Quello è stato il momento più delicato perché erano già passate 17 giornate di campionato. E alla fine ci salvammo". Resta fiducioso dunque l'attaccante che aggiunge: "Bisogna restare tranquilli, il campionato è lungo. In quella stagione eravamo una squadra più esperta di adesso, ma c’erano meno margini perché quasi un girone se n’era andato". "La nostra mentalità? Non deve cambiare, perché quella resta la nostra forza. Rimboccarsi le maniche e lavorare per mantenere la A. Con questo spirito, lo stesso del presidente, si può fare".

VENTURA - "Un allenatore che insegna calcio e che lo ha sempre insegnato ovunque è andato. Ci darà le istruzioni per ottenere il meglio. Noi non dobbiamo pensare alle vicissitudini che ha passato con la Nazionale. Dobbiamo pensare che prima, ovunque ha allenato, ha fatto bene. Se hai la sicurezza di fare bene, lo farai. E la mentalità deve essere quella di voler vincere ogni partita". Poi sul'ex tecnico D'Anna: "Non avevamo la cattiveria giusta per affrontare le partite. Bisognava giocare alla morte, invece scendevamo in campo con la paura di perdere. Qualche errore lo ha commesso lui, qualche errore lo abbiamo commesso noi. Il calcio ha bisogno della mentalità giusta. Solo così emerge la qualità di una squadra. Se ti accontenti, non porti a casa tutto quello che meriti. Devi lottare e poi tirare le somme".

FUTURO - "Penso di fare il meglio nel presente, poi a primavera vedremo come starò. Mi piace pensare che fino a quando mi sentirò bene e in grado di reggere il confronto con i compagni e gli avversari, ci proverò". "Allenare il Chievo in futuro? Ho un carattere forte e in un mondo dove spesso devi adattarti non credo che sarei adeguato".