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Cristina D’Avena dai Puffi alla passione per i giganti della Juventus

«Sono juventina di famiglia e seguo il Bologna. Lo stadio mi fa più pensare ai concerti di Jovanotti e Laura Pausini»

Redazione ITASportPress

Trova spazio sulla Gazzetta dello Sport, una interessante intervista a Cristina D’Avena, cantante amata da grandi e piccini, che è tornata in tv. Ogni giovedì sera è a «Colorado», su Italia 1, ricanta hit e canzoni d’autore in chiave ironica, testi di Rocco Tanica. Una nuova avventura per Cristina, bolognese, 52 anni portati con il cuore di una ragazzina: dopo «Il valzer del moscerino», che l’aveva lanciata allo Zecchino d’Oro, aveva trovato fortuna proprio a Milano, poi i Puffi hanno decretato il successo. «Ricordo bene la mia prima volta a Milano. Avevo 17 anni, arrivai con mio padre che guardava l’orologio perché dovevo andare a scuola, il liceo classico, e dovevamo tornare a Bologna al più presto. In sala d’incisione, in via Forcella, mi aspettava Augusto Martelli per un provino. Cantai la mia prima sigla su “Pinocchio”, mi dissero “ti facciamo sapere”, da allora ho interpretato 750 sigle di cartoni animati». Quali cartoni ha amato di più? «Biancaneve e Cenerentola di Walt Disney. Li avrò visti mille volte». Milano per lei, oggi? «Prima la vivevo sempre emozionata, oggi mi rilasso ai giardini o in centro, zona Brera e via Montenapoleone, tra le vetrine. C’è di tutto e di più». È ancora un’icona per molti bambini, come vive questo ruolo? «Con umiltà, serenità e autoironia. Non mi sono mai montata la testa». Se le dico San Siro? «Sono juventina di famiglia e seguo il Bologna. Lo stadio mi fa più pensare ai concerti di Jovanotti e Laura Pausini». Incontri particolari nella nostra città? «Con Pamela Prati, avevamo lavorato insieme, con Enrico Beruschi e Margherita Fumero con i quali ci eravamo trovati a “Sabato al Circo”»