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Empoli, Corsi: “Ecco come vorrei battere il Milan. Su Sarri e Andreazzoli…”

Photo LaPresse - Jennifer Lorenzini
01 November 2014 Empoli ( Italy)
Sport Soccer
Empoli - Juventus
Italian Football Championship League A TIM 2014 2015 - "Carlo Castellani" Stadium 
In the pic:  Fabrizio Corsi

"Giocare bene va sempre bene, fare un punto in quattro partite ricevendo solo complimenti un po’ meno"

Redazione ITASportPress

Con rispetto, ma senza paura. Questo il messaggio del presidente dell'Empoli Fabrizio Corsi alla sua squadra in vista dell'impegno di domani sera contro il Milan. Il numero uno dei toscani, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha raccontato diversi particolari interessanti del suo lavoro, ma anche delle aspettative per quello che riguarda il futuro del club empolese.

INIZI - 27 anni all'Empoli: "Quando iniziai mi promisero che sarebbe stato un impegno di qualche mese. E l’inizio fu poco incoraggiante: subito dopo l’elezione ascoltai in diretta radio l’assemblea dei tifosi, una delle frasi più carine era "Questo è un golpe".

SERIE A - "Se ho paura della A? No, perché la paura penalizza: bisogna essere positivi, soprattutto nelle sconfitte. E siccome siamo già a tre, preferisco pensare così: contro il Milan, facendo le cose per bene, ci può scappare una soddisfazione".

ALLENATORI - "Se parlai con Andreazzoli già 20anni fa? Sì, gli parlai, una chiacchierata quando dovevo sostituire Spalletti nel ‘98: scelsi Delneri perché volevo continuità con la difesa a tre, peccato che in ritiro trovai un 4-4-2 puro, mi sembrava di vedere il Milan di Sacchi. Luciano ha la tenuta della linea difensiva. Sarri invece è troppo integralista: speciale anche nei difetti. Può vincere la Premier".

MILAN - "Battere il Milan stando nella nostra metà campo per 90’ non mi piacerebbe, farlo con tre occasioni da gol invece che le 7-8 avute contro il Sassuolo sì. Di Gattuso mi piace tutto, soprattutto come vive il suo ruolo: con la stessa passione che aveva da giocatore. E Higuain farà più di 20 gol; leggevo di difficoltà a fargli arrivare la palla: visto il gol all’Atalanta, non direi. Per quanto riguarda noi, con una punta e due mezze punte potevamo vincere contro la Lazio. Una cosa è certa: uno o due attaccanti, contro grandi squadre come il Milan hai speranze solo se punti a fare gol".

STADI E GIOVANI - "Io non ce l’ho con gli stranieri, soprattutto giovani: ce l’ho con le ondate anomale di stranieri, ormai i procuratori vedono il nostro campionato come la miglior opportunità europea. Così abbiamo impoverito la Serie B e fatto fallire la Serie C: i milioni che una volta finanziavano questi campionati e i vivai, che facevano decollare i Vialli e i Vieri, oggi volano all’estero. Grazie ai diritti tv ci siamo potuti permettere qualche investimento in più, e non è male. L’importante, per la vita di un settore giovanile, è mantenerne alta la qualità e io credo che fra i nostri 2000-2001 qualcuno arriverà: lo dicono le convocazioni delle nazionali giovanili".