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Fascetti: “Non sopporto il tiki taka. Cassano ha fatto bene a dire basta. Su Balotelli…”

Fascetti: “Non sopporto il tiki taka. Cassano ha fatto bene a dire basta. Su Balotelli…”

L'ex tecnico compie 80 anni e si racconta a 360 gradi

Redazione ITASportPress

È un Eugenio Fascetti, grande ex allenatore, a tuttotondo quello che parla a La Gazzetta dello Sport e festeggia i suoi 80 anni. Tra passato, presente e futuro, l'ex tecnico tra le altre di Bari e Fiorentina, parla del calcio moderno, dei campioni del presente e quelli del passato, soffermandosi anche sulla propria carriera.

NESSUN COMPROMESSO - "Rifarei tutto. Lo sa perché non ho mai avuto un’occasione importante da allenatore pur avendo ottenuto grandi risultati? Perché non ho mai accettato compromessi. Sono sempre rimasto fedele a me stesso. Come quando attaccai Bearzot. Avrei preferito essere deferito subito e non dopo la vittoria al Mondiale in Spagna. Avevo sbagliato la forma ma quello che ho detto lo pensavo. Ma a quel punto ero diventato scomodo".

CALCIO MODERNO - "Il calcio è una cosa semplice, superi l’uomo e crei superiorità numerica. Adesso invece nelle scuole calcio insegnano il pressing e la zona. Non sopporto il tiki taka, con me chi esegue due passaggi laterali di fila finisce fuori. E soprattutto non sopporto il nuovo lessico: ripartenze, densità difensiva".

ALLENATORI - "L’Inter di oggi ha qualcosa che non mi convince. Spalletti deve parlare in maniera più semplice". E sugli altri allenatori dichiara: "Allegri è il più bravo di tutti, quest’anno può vincere la Champions. Mi piace molto Di Francesco perché va sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, così come Conte. Sarri? Troppo rigido. Ancelotti? Sa come si vince". Poi, un appunto su Sacchi e sul modo di vincere: "Una vittoria senza merito è una vittoria che non vale. Lo dice Sacchi. Ma stiamo scherzando? Io alleno il Bari o il Lecce e devi affrontare il Milan o la Juve: dovrei forse andare a sfidarli giocando a viso aperto? Magari mi prendo degli elogi ma i punti finiscono altrove. Invece è un godimento andare a complicare la vita con artifici tattici alle grandi. Ora piace tanto De Zerbi, è bravo ma prende valanghe di gol".

NAZIONALE - "Mancini mi piace, ma ha un lavoro duro da affrontare, ma l’Italia dei tre piccoletti davanti può regalarci soddisfazioni”. Su chi puntare? “Stravedo per Chiesa, e non è un cascatore. Mi terrei stretto Barella".

CASSANO E BALOTELLI - "Cassano ha fatto bene a dire basta. Rischiava di diventare patetico. Antonio ha sfruttato il cinquanta per cento del suo potenziale. Lui poteva arrivare all’altezza di Totti o Baggio. Lo vedrei bene a insegnare calcio ai bambini. Non chiedetemi invece di Balotelli. Per me è un prodotto solo mediatico".

FUTURO - "Voglio ancora vivere a lungo. A patto di avere ancora la testa lucida. Ho tre figli, un maschio e due femminile. Vivono a Londra, a Milano e una anche a Viareggio. Ho un nipotino di 12 anni che gioca in una squadretta legata al Chelsea. Tutto mancino, tutto talento. Deve avere qualcosa dei miei geni. Poi mi piacerebbe che qualche giovane allenatore venisse a vedere i miei diari. Ho sempre scritto tutto il mio lavoro. Giorno dopo giorno, anno dopo anno. Magari poi lo porto a fare una passeggiata sulle Apuane. Sono fantastiche".