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Frosinone, Longo: “Contestazione normale. Colpa mia, ma non mi dimetto…”

Longo (Getty Images)

Le parole del tecnico al termine della gara contro il Sassuolo

Redazione ITASportPress

Brutto ko casalingo per il Frosinone di Moreno Longo che contro il Sassuolo è andato incontro ad un'altra sconfitta. Il 2-0 finale allo Stirpe potrebbe influire anche sul futuro dell'allenatore. Al termine della gara, il mister ha parlato anche di questo ai microfoni di Sky Sport. Ecco le sue parole:

ESONERO - "Il presidente non si è ancora espresso, quindi in questo momento il post gara è solo condito dalla nostra grande amarezza, la mia e quella dei giocatori di aver perso un'opportunità e di aver fatto una brutta prestazione", ha detto Longo sul possibile esonero. Poi ha aggiunto: "Dimissioni? Non è una cosa alla quale ho pensato, perché le reputo un atto di resa e non sono nel mio carattere. Resto attaccato con unghie e denti, non abbandono la nave che sta affondando".

LA GARA - "Non siamo mai stati in partita, siamo stati schiacciati dalla pressione di dover vincere a tutti i costi. E' giusto che mi assuma le responsabilità per il risultato negativo, poi è altrettanto giusto che la società faccia le sue scelte. Il Sassuolo è stato superiore e questo possiamo anche accettarlo, ma non possiamo accettare un atteggiamento sbagliato. Oggi ha prevalso la pressione e abbiamo completamente sbagliato la partita". I fischi e la contestazione del pubblico non sono passati inosservati: "Il mio stato d'animo in questo momento è condito da amarezza e delusione, noi siamo i primi a voler offrire prestazioni diverse e fare qualcosa che oggi non siamo stati in grado di fare. o. E' normale che si vada sotto la Curva, andiamo quando le cose vanno bene ed è giusto farlo anche quando le cose vanno male. Non è un comportamento sbagliato, perché quando c'è da festeggiare siamo i primi ad andare da loro. E' giusto che il pubblico fischi e contesti dopo una prestazione come quella odierna, non hanno avuto quello che si aspettavano. I ragazzi erano affranti, non volevano di certo perdere di proposito".