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Genova, un mese dopo la tragedia del ponte Morandi. Criscito e Quagliarella in coro: “Ripartiamo…”

Le parole dei capitani di Genoa e Sampdoria

Redazione ITASportPress

Un mese dal crollo del ponte Morandi. Una tragedia che ha colpito Genova e che ha sconvolto tutta l'Italia. Una triste giornata che sarà ricordata oggi in città e per la quale i cittadini aspettano ancora risposte, sulle responsabilità e su quello che succederà nei prossimi giorni. A trenta giorni dal dramma, Domenico Criscito, capitano del Genoa, e Fabio Quagliarella, capitano della Sampdoria, sono stati intervistati da Sky Sport 24. Il difensore rossoblù ha raccontato come ha vissuto quei momenti e come la città andrà avanti anche grazie al calcio:

RICORDO - "Ero passato da lì due minuti prima, ero in macchina e avevo appena passato il ponte Morandi. È un giorno che ricorderò per tutta la vita. Credo che per tutti i genovesi sia cambiato tanto, è un ponte che attraversavamo tutti quanti tutti i giorni. Noi calciatori, poi, ci passavamo sempre per andare ad allenarci".

CALCIO - "Noi rappresentiamo Genova nel mondo calcistico e diventerà ancora più importante farlo, questa è una cosa che ha toccato tutta l'Italia. Mi ha colpito vedere tutte quelle persone al funerale, è stato toccante e mi ha fatto venire in mente molte cose: potevo esserci io lì, con la mia famiglia. Sono stato fortunato, altri no". "Genoa e Sampdoria unite dalla presenza dei due capitani durante i funerali? In queste situazioni non esiste Genoa o Sampdoria, esiste Genova. Credo che i genovesi si siano uniti nel dolore". "Io e Quagliarella capitani delle genovesi e napoletani? Dico che Genova somiglia tanto a Napoli, quest'ultima è più grande ma è simile. Io sono arrivato nel 2001, è casa mia, i miei figli sono nati qui. È una bella città, c'è storia in questa città e merita di essere visitata".

PARLA QUAGLIARELLA - Anche il capitano blucerchiato ha detto la sua: "Mi si è gelato il sangue. Ero a casa e all'improvviso mi arriva sul cellulare un messaggio relativo al crollo, poi è passato qualche minuto e ho messo a fuoco tutto. Resti incredulo, non fare più quel tratto di strada fa impressione. Quando ci passi, che tu lo veda da vicino o da lontano, fa un effetto pazzesco". "Il nostro ruolo? Siamo sotto i riflettori, ci guardano e soprattutto in questo momento rappresentiamo la città di Genova in tutto il mondo. Dobbiamo essere i primi a far capire che la città sta soffrendo ma reagisce sempre, ha già reagito".