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Inter, senti Chivu: “Ottavi di Champions possibili grazie a Spalletti”

"Barcellona è il ricordo di una partita storica"

Redazione ITASportPress

Eroe come i suoi compagni del 2010, Cristian Chivu, ex difensore dell'Inter e attuale allenatore dell'Under 14 nerazzurra, ha parlato in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. Tanti i temi trattati dal rumeno, ma particolare attenzione alla prossima edizione della Champions League e al girone di ferro che aspetta i nerazzurri insieme a Barcellona, Tottenham e Psv.

IN CHAMPIONS - "Quello dell'Inter è un girone equilibrato, i nerazzurri hanno grande qualità e se devo trovare un difetto è la mancanza di esperienza a certi livelli. Spalletti può compensare questa mancanza. Ho giocato una Champions con lui, ha una qualità che può risultare decisiva: la cura dei particolari. È un maniaco da quel punto di vista, in campo europeo è fondamentale per una squadra che vuole riscrivere un pezzo di storia. Dai tempi di Roma è sicuramente migliorato".

RICORDI - "Barcellona? È il ricordo di una partita storica: affrontammo una squadra che faceva del calcio che non s’è mai più visto. Al Camp Nou neppure dovevo giocare, poi si fece male Pandev e in extremis Mourinho mi schierò ala sinistra. L’ultima volta che avevo fatto quel ruolo era forse nel 1994, da bambino, in Romania. Ma chiunque altro avrebbe detto sì al posto mio, pur di giocare. Mourinho ci convinceva dell'impossibile? Si, ma attenzione: la differenza la facevamo noi in campo. Puoi essere il miglior allenatore del mondo, ma se i giocatori non recepiscono il tuo messaggio non vai da nessuna parte".

DIFFERENZE - "La forza della mia squadra era il sacrificio, l’intelligenza nel capire che per vincere serviva la massima disponibilità. I giocatori di oggi devono avere la nostra stessa voglia di impegnarsi senza sapere dove realmente si può arrivare. Mi spiego: quell’Inter lì stava per complicarsi la vita a Kiev, nel girone. Nessuno pensava quella sera che avremmo vinto la Champions. Ci vuole anche fortuna, certo. Ma soprattutto devi saper credere in quello che fai".

SERIE A - "Che la Juventus sia la favorita, non si discute. Ma le altre devono provarci, hanno l’obbligo di competere, guai a non farlo. Penso alla Roma, al Napoli, al Milan. E all’Inter, certamente. Spalletti ha in rosa uno come Icardi che continua a migliorare anno dopo anno: ha fatto 100 gol, i numeri parlano per lui. Lautaro? Rispetto a Mauro è molto bravo a giocare fuori dall’area. Li vedo insieme, Spalletti alla fine troverà il modo di farli coesistere".