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Inter, trattenere Rafinha sarà difficile ma c’è un fattore determinante per la conferma

Dopo il grave infortunio al ginocchio, il brasiliano si è riscattato in Serie A con i nerazzurri

Redazione ITASportPress

Quando arrivò a Milano gli scettici erano tantissimi. Di Rafinha si diceva che avrebbe potuto dare poco all'Inter venendo da diverso tempo di inattività al Barcellona per colpa di un infortunio al ginocchio rimediato in Spagna. Il brasiliano figlio di Mazinho, campione del mondo '94, e fratello di Thiago Alcantara, arrivò in prestito con diritto di riscatto fissato a 35 milioni più 3 di bonus (in caso di qualificazione in Champions e di raggiungimento di un certo numero di presenze). Piede mancino educato, stile di gioco rapido e guizzante, elettricità che sprizza da ogni poro, Rafinha è diventato un perno della squadra di Spalletti vista la sua duttilità. Sa disimpegnarsi praticamente in ogni zona del centrocampo: soprattutto quella di mezzala (destra o sinistra) o esterno offensivo (destro, per poter rientrare sul piede migliore). Ma per la conferma a Milano anche l'anno prossimo sarà dura: i nerazzurri, come riporta oggi la Gazzetta dello Sport, al momento non possono permettersi di pagare il riscatto di 38 milioni (35 più 3 di bonus) fissato a gennaio e chiederanno di rinnovare il prestito con formula biennale, anche a costo di aumentare la cifra da corrispondere poi ai catalani. Lo stesso Rafinha farà pressione sul Barça, che generalmente tratta con un occhio di riguardo i ragazzi della cantera. Diverso infatti sarebbe il discorso se il 25enne con la passione della chitarra fosse stato acquistato da un altro club e la sua cessione imponesse di monetizzare subito. Entro i primi di giugno il nodo verrà sciolto, ma è già chiaro che tra lui e Cancelo, l’altro gioiello riscattabile a cifre importanti, la priorità va al brasiliano. Come si sono ripetuti Ausilio e Spalletti martedì a pranzo.