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Juventus, Nedved: “Pescata la più difficile. Sarà doppia sfida equilibrata”

Il vice presidente bianconero a margine del sorteggio di Champions League

Redazione ITASportPress

Sarà l'Atletico Madrid di Simeone le rivale della Juventus in Champions League. Il sorteggio di Nyon non è stato buono per la Vecchia Signora che ha pescato l'avversario più complicato che si poteva incontrare. Pavel Nedved, vice presidente bianconero, ha commentato l'esito dell'estrazione ai microfoni di Sky Sport:

ESITO - "E' la dimostrazione che come dice Allegri: l'importante è arrivarci agli ottavi. Abbiamo preso la squadra più forte tra le seconde. Prendere le misure dello stadio? La finale è troppo lontana. Agli ottavi devi avere bisogno di fortuna, ma abbiamo la squadra molto forte che potrà passare il turno. Serie A allenante per la Champions? La dimostrazione della qualità italiana sta nelle coppe europee".

AVVERSARIO - "Cosa fa più paura dell'Atletico? Sono motlo equilibrati e sono difficilissimi da affrontare. Hanno una difesa molto forte, giocano bassi e sanno darti fastidio in avanti con Griezmann e gli altri. Saranno due sfide difficili con pochi gol e molto equilibrio".

JUVENTUS EUROPEA - "La Serie A è molto allenante e le squadre italiane non vanno mai sottovalutate. Il derby di CR7? Ronaldo è l'uomo della Champions e lo ha dimostrato. Ci affideremo a lui ma tutta la squadra è molto forte e possiamo sicuramente passare il turno. Cosa non mi è piaciuto della Juve in Europa? Non ci piace perdere a prescindere da qualsiasi discorso. Avevamo già prestabilito di passare il turno da primi in classifica e quindi non ci sono da fare critiche alla squadra. I ragazzi e il mister stanno raggiungendo tutti gli obiettivi e ci può stare di essere sconfitti dalle squadre forti". Una precisasazione poi su Marotta e la recente dichiarazione sul nuovo dirigente nerazzurro: "Non è stata una battuta. E' stata un'affermazione in base a ciò che ha detto. La Juventus c'è stata prima di Marotta e dopo di lui come prima e dopo di me. Io credo che ci siano due tipi di dirigenti: possono andare a lavorare in tutte le squadre, poi ci sono altri che non andrebbero mai ad allenare in altre squadre. L'ho detto solo per questo".